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Covid: Antonella, paziente con scompenso, ho più paura adesso

"Durante il lockdown ho sofferto molto la mancanza dei miei cari, anche non poter uscire e' stato un grosso problema per me che ho una vita dinamica. Ho avuto paura, ma devo dire che è stata mitigata dal contatto con la mia dottoressa che rispondeva alle mie richieste e dal mio cardiologo, che potevo contattare per qualsiasi necessità. Ora devo dire che se possibile ho ancora più paura, perché vedo che si è un po' abbassata la guardia". Questa la testimonianza di Antonella Giardinelli, che da 28 anni soffre di scompenso cardiaco, alla presentazione della campagna "Il cuore non può aspettare". "Sono andata avanti- spiega Antonella - mi ritengo fortunata perché se avessi avuto necessità del Pronto Soccorso sarebbe stato per me proprio letale, sono stata affiancata da persone competenti e non ho avuto sospensione delle cure e possibilità di contatti per telefono". Nell'ambito di un maggior impulso alla digitalizzazione, diventata sempre più una necessità nell'ambito della pandemia, all'Universita' La Sapienza Polo Pontino è stato attivato un progetto per tenere in monitoraggio a domicilio i pazienti che potevano rimanere a casa, selezionando quelli che davvero avevano bisogno di andare in ospedale.

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