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Esperti, su riduzione del danno da fumo in Italia ancora da fare

- In Italia "c'è ancora un lungo percorso da fare" sulla riduzione del danno quando si tratta di sigarette, mentre nei paesi anglosassoni, come successo da poco negli Usa, si comincia a stabilire in documenti ufficiali che i prodotti alternativi alle sigarette abbassano l'esposizione alle sostanze nocive. E' il parere di Fabio Beatrice, direttore del Centro Antifumo san Giovanni Bosco di Torino, sulla decisione dell'Fda di autorizzare la commercializzazione del sistema Iqos di Philip Morris come prodotto del tabacco a rischio modificato.
    "La mia impressione è che in Italia ci sia ancora un lungo percorso da fare - afferma -, non siamo un paese anglosassone, qui o si parla di cessazione o nulla. In medicina però le sfumature di grigio sono tante, ai pazienti si devono dare alternative. Nessuno, neanche l'Fda ovviamente, dice che c'è un 'fumo sano', ma sappiamo che ci sono modi per ridurre le sostanze inalate. e quindi è una via che si può proporre, anche se ci vorranno anni per capire quanto questa cosa è utile". La decisione dell'Fda, commenta Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale, è "fortemente positiva", ma è anche "banale". "Da un punto di vista pratico non fa che confermare quello che noi medici abbiamo sempre sostenuto: se all'aumentare di un fattore di rischio aumenta il rischio, deve valere anche il contrario. In questo caso però scontiamo ancora dei preconcetti. Se un paziente viene da me e mi dice che fuma io gli consiglio di smettere, che è la cosa migliore da fare. Se però non vuol e o non ci riesce non posso dirgli di cambiare medico, e lo aiuto a cercare altre soluzioni". (ANSA).
   

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