Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Pazienti e medici sfidano tecnologia a migliorare cure

Grazie alla spinta di pazienti e medici, fondamentali per individuare i bisogni insoddisfatti, l'innovazione digitale può portare dei miglioramenti importanti in tutti gli aspetti della lotta all'Hiv. Lo sottolinea Cristina Le Grazie, Executive Director Medical Affairs di Gilead Italia, spiegando la genesi di Devs for Health, il primo progetto di Open Innovation in Hiv.
"Credo che questo sia uno degli aspetti più importanti - siega Le Grazie -, siamo proprio partiti dall'ascolto di medici e pazienti per capire i bisogni insoddisfatti che potevano avere un beneficio dal digitale, e da quello abbiamo stabilito i due temi dell'hackaton, diagnosi precoce, quindi individuazione del 'sommerso', e qualità della vita. Questi temi vengono ora lanciati come una sfida agli sviluppatori, e saranno sempre medici e pazienti ad aiutarci a scegliere le idee vincitrici, che vogliamo tradurre in progetti concreti e operativi da poter utilizzare".
I temi scelti riguardano due aspetti fondamentali della malattia, spiega Le Grazie. "Le stime sono che in Italia ci siano circa 120mila persone con Hiv, ma 18mila non ne sono consapevoli, devono essere sensibilizzati e messi in grado di fare i test. Poi va garantito l'accesso alle terapie e il loro mantenimento, e bisognerebbe mettere in comune i dati che i centri e le regioni raccolgono per avere una dimensione nazionale del fenomeno. Dal punto di vista della qualità della vita dei pazienti ci sono molte cose da migliorare, è emerso che stigma e isolamento sono ancora presenti, poi ci sono tutti gli aspetti connessi alla gestione di una malattia cronica. A questo si aggiunge che i farmaci vengono dispensati solo in ospedale, e non tutti i pazienti hanno un accesso agevole".
Una spinta ad un uso maggiore del digitale è venuta anche dall'emergenza di questi mesi legata al Covid-19. "La pandemia e il lockdown ci hanno fatto capire come il digitale ci può far sopravvivere in momenti di emergenza - spiega Le Grazie -. Anche l'hackaton, che è il primo di questo genere in Italia, si svilupperà tutto in digitale. Speriamo che possa trovare delle soluzioni per supportare chi vive con l'Hiv, o ad avere consapevolezza in chi non la ha ancora".

Caricamento commenti

Commenta la notizia