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Tumori: Allison, sfida è immunoterapia efficace per 100% casi

La sfida futura dell'immunoterapia è quella di poter arrivare a garantire la sopravvivenza "del 100% dei pazienti con questo tipo di trattamento. E' il prossimo traguardo ma io sono molto ottimista". A dirlo è James Allison, nobel per la Medicina 2018, uno dei padri dell'immunoterapia.
Ospite del convegno 'The Healthcare to come' all'università Statale di Milano, ha parlato dei suoi studi sull'immunoterapia, che lui stesso sta prendendo per curarsi. "Ho un cancro alla vescica, è il terzo che ho, dopo melanoma e tumore alla prostata. E sto prendendo un farmaco di immunoterapia che mi è stato detto funziona per l'85% dei casi", ha raccontato. Secondo Allison, uno dei punti su cui bisognerebbe apportare dei cambiamenti è il metodo di sviluppo dei farmaci delle grandi aziende farmaceutiche, "non troppo entusiaste dell'immunoterapia per i costi. Ma l'approccio tradizionale va ripensato, perchè è obsoleto e non molto utile".
Dello stesso parere anche Padmanee Sharma, docente dell'università del Texas di Houston, nonchè compagna di Allison. "Bisogna cambiare le sperimentazioni cliniche per avere dei campioni di laboratorio appropriati - ha detto - Attualmente sono in corso 2000 studi clinici sull'immunoterapia, che integrano laboratorio e ricerca clinica". Ma una delle cose più importanti che ha mostrato l'immunoterapia, secondo Paolo Casali dell'Istituto nazionale dei tumori di Milano, è "la possibilità di dare benefici di lungo periodo ai pazienti che vi rispondono. Si tratta di sottogruppi di malati, più o meno numerosi a seconda del paziente". Ma indubbiamente "l'immunoterapia può dare traguardi straordinari - aggiunge Giuseppe Remuzzi, direttore dell'Istituto Mario Negri di Milano - Ci vorrà molto tempo, ma è la strada giusta per la cura del cancro".
Il grande cambiamento, rileva Paolo Veronesi, presidente della Fondazione Umberto Veronesi, è che "oggi la medicina personalizzata da slogan sta diventando una realtà concreta, soprattutto in oncologia. Con i farmaci a bersaglio molecolare e l'immunoterapia le possibilità per i pazienti sono aumentate in modo esponenziale".

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