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Competenze digitali cercasi, in italia pesa lo Skill Gap: 4.500 i posti vacanti

Questo articolo è stato realizzato in collaborazione con Edgemony.

Strano a dirsi, ma il mercato delle professioni del settore ICT (Information and Communication Technology, ndr) è in assoluta controtendenza rispetto a tutti gli altri settori economici. Si tratta di un caso più unico che raro, in cui la domanda di lavoro supera addirittura l’offerta che il sistema formativo riesce a produrre.

Eppure, per accelerare sul digitale occorre accelerare su chi ha le competenze per abilitarlo, così come ci spiega la quinta edizione dell’Osservatorio delle Competenze Digitali, condotto dalle maggiori associazioni Ict italiane: Aica, Anitec-Assiform, Assintel e Assinter Italia, con il contributo di Cfmt, Miur e Agid.

Secondo lo studio, l’Italia è ancora indietro, sia nel creare una cultura digitale condivisa, sia nel formare queste competenze che sempre più servono alle aziende. Basti pensare che nel 2018, le aziende italiane hanno pubblicato più di 100 mila annunci di lavoro rivolti a profili ICT che raramente hanno ricevuto risposta.

Competenze digitali cercasi: le professioni vacanti

Ma quali sono le figure professionali digitali più ricercate e che mancano in Italia? In cima alla classifica si posizionano i cosiddetti web developer, gli Sviluppatori Software che tanto fanno gola alle aziende italiane (una ogni due posizioni vacanti è loro,ndr).

Pare, infatti, che il 30% degli annunci di lavoro per queste figure rimanga scoperto per più di 3 mesi. Sembra incredibile, ma non lo è. Al secondo e al terzo posto, invece, troviamo i Digital Consultant e i Digital Media Specialist. 

Senza contare i quasi 5mila posti vacanti relativi alle nuove professioni digitali legate alla trasformazione digitale, ancora più difficili da referire. Tra questi, Specialisti di Intelligenza Artificiale, Big Data Specialist, Blockchain Specialist, Mobile e Robotics Specialist.

 

Mancano le competenze digitali in Italia: come colmare lo Skill Gap 

Secondo gli esperti, più soft skill (le cosiddette competenze trasversali, tra cui quelle comunicative, di problem solving e gestione dello stress, ecc) e più professionisti ICT formati e specializzati, potrebbero contribuire a colmare lo Skill Gap Digitale che vive l’Italia. Ma la situazione non sembra offrire grandi prospettive nel lungo periodo.

E il motivo è semplice: nel nostro Paese non ci sono abbastanza professionisti con le competenze digitali ricercate. Sono molti di più i diplomati che i laureati rispetto alla domanda che, invece, si indirizza (e si indirizzerà sempre più) verso risorse altamente qualificate e specializzate.

Le università cercano, dal canto loro, di mantenere il passo offrendo lauree ICT con focus su Big Data e Data Scienze, Sicurezza Informatica e Cybersecurity, e Intelligenza Artificiale per provare a colmare questo gap. Ma siamo davvero sicuri che basterà? I dati non sermbrano darci ragione: sempre secondo l’Osservatorio, si calcola una carenza di 5.100 laureati nel bienno 2019-2021.

Con un quadro del genere, va da sé che la formazione è l’unico principale fattore dal quale possiamo utilmente ripartire per cercare di attutire l’impatto che, da qui a qualche anno, provocherà sul mercato del lavoro il mancato allineamento tra domanda e offerta.

Più competenze digitali si sviluppano e più figure professionali saranno richieste dal mercato, anche nel breve termine; risorse che - per mantenersi veramente appetibili agli occhi delle nuove aziende digitali – dovranno fare della specializzazione e dell’aggiornamento il loro più grande vantaggio competitivo.

Il Digital Skill Gap divide anche la penisola

Non è (purtroppo) difficile immaginare che circa il 45% delle richieste di professionisti ICT provenga da azienda del Nord Ovest d’Italia. Si tratta di un trend comunque in diminuzione, ma il Nord-Ovest del Paese resta in tutti i casi l’area geografica in cui uno specialista può più facilmente trovare lavoro.

Il 26% arriva dal Nord-Est e dal Centro, mentre dal Sud e dalle Isole arriva (al momento) soltanto un 6%. Anche se, finalmente, pare che il Sud si sia deciso finalmente di dare spazio alla formazione con corsi ad hoc in Digital Marketing &Co. Finora si è sempre parlato di professioni del futuro, ma siamo sicuri che non siano già diventate del presente?

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