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Mercato auto, partenza sprint per l'Italia: +19% a gennaio

Partenza sprint per il mercato italiano dell'auto nel 2023: a gennaio sono state immatricolate - secondo i dati del ministero dei Trasporti - 128.301 auto, il 18,96% in più dello stesso mese del 2022. Non si ferma, quindi, la serie positiva iniziata nel mese di agosto dopo tredici cali consecutivi.

Il Centro Studi Promotor ricorda che rispetto al gennaio 2019, cioè alla situazione ante-pandemia, si registra però un calo del 22,4%, un dato che "ridimensiona ma non annulla la valenza positiva di questo inizio d'anno". L'Unrae mantiene per l'anno previsioni prudenti e conferma la stima già indicata nei mesi scorsi, di 1,4 milioni di immatricolazioni, con una leggera crescita del 6,3% sul 2022 pari a 83.000 veicoli in più.

Il gruppo Stellantis ha immatricolato a gennaio 43.342 auto, il 12,3% in più dello stesso mese del 2022, con una quota pari al 33,9% a fronte del 35,8% di un anno fa. In calo Peugeot, Ford, Opel e Honda, mentre il brand cinese Mg, in capo alla casa cinese Saic?Motors, ha immatricolato oltre 1.300 auto rispetto alle 266 di un anno fa conquistando una quota di mercato pari all'1%. Che le cose per il mercato italiano vadano meglio lo dimostra anche la crescita dei visitatori nelle show room e l'aumento degli ordini acquisiti. Secondo il presidente del Centro Studi Promotor, Gian Primo Quagliano, "è legittimo attendersi che continui la serie positiva iniziata con la crescita dell'agosto scorso dopo tredici cali consecutivi, ma questo non significa che il mercato italiano stia per superare la gravissima crisi apertasi nel 2020 con la pandemia.

La ripresa è dovuta a un allentamento delle difficoltà generate dalla carenza di microchips e di altri componenti essenziali per la produzione di auto. Per tornare alla normalità (e quindi a un volume di immatricolazioni vicino a 2.000.000 di auto all'anno) occorre che vengano superati anche i fattori che hanno inciso negativamente sulla domanda e in particolare che finisca la guerra in Ucraina". Il Centro Studi Promotor conferma la previsione di 1.500.000 immatricolazioni con una crescita sul 2022 del 14%, ma con un vuoto da colmare rispetto al 2019 di oltre 400.000 auto. Un contributo significativo potrebbe venire da un nuovo intervento del Governo sugli incentivi che - spiega - stanno mostrando gli stessi difetti di quelli del 2022.

A oggi lo stanziamento per le auto ad alimentazione tradizionale con emissioni di CO2 da 61 a 135 grammi al chilometro è già stato prenotato per l'83,4%, mentre per le auto con emissioni di CO2 da 0 a 20 grammi per chilometro sono stati prenotati incentivi soltanto per il 3,3% e per le auto con emissioni di CO2 da 21 a 60 grammi per chilometro per il 2,8%.

L'Anfia sottolinea che l'apertura positiva dell'anno "fa seguito ai rialzi a doppia cifra registrati negli ultimi tre mesi del 2022, anche grazie ad un giorno lavorativo in più rispetto a gennaio 2022 (21 giorni lavorativi contro 20) e al confronto con un primo mese del 2022 in pesante ribasso (-19,7%)".

"Avvio promettente del nuovo anno per il mercato dell'auto". E' il commento dell'Unrae che mantiene per l'anno previsioni prudenti e conferma la stima già indicata nei mesi scorsi, di 1,4 milioni di immatricolazioni, con una leggera crescita del 6,3% sul 2022 pari a 83.000 veicoli in più. "Il mercato infatti - osserva l'Unrae - resta condizionato da prospettive economiche negative e, ancora, dalla carenza di prodotto almeno nella prima parte dell'anno. Il confronto con l'andamento depresso del primo semestre 2022 dovrebbe, comunque, garantire una crescita a doppia cifra nella prima parte del 2023 e una sostanziale stabilità nel resto dell'anno. Per l'anno in corso si prevede la tendenza a una lenta crescita dei veicoli elettrici e ibridi plug-in, con l'auspicio nel medio periodo di un'accelerazione".

"Il 2022 ha mostrato nella seconda metà dell'anno segnali di recupero che vengono confermati all'inizio del nuovo anno ma con una prospettiva in ombra per i veicoli elettrici, i cui volumi restano, infatti, estremamente bassi rispetto agli ambiziosi obiettivi europei al 2035". E' il commento di Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto. 

Per le auto elettriche suona "il campanello d'allarme del mercato italiano". Lo afferma l'associazione Motus-E rilevando che a gennaio le immatricolazioni sono andate giù dell'8,7% su base tendenziale "e il confronto con gli altri big europei è impietoso" visti i "continui progressi". Per questo è "fondamentale e improcrastinabile il tanto atteso riordino degli incentivi". Francesco Naso, segretario generale di Motus-E, auspica che "il ministero delle Imprese e del Made in Italy convochi a breve il Tavolo Automotive e che arrivino buone notizie sul tanto atteso e improcrastinabile riordino degli incentivi", individuando anche nelle flotte aziendali "un canale che potrebbe contribuire a rivitalizzare il mercato nazionale della auto elettriche".

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