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Super Lamborghini, in sei mesi meglio di tutto il 2021

Automobili Lamborghini ha già centrato un 2022 record: nel primo semestre dell'anno il risultato operativo è di 425 milioni di euro, superando i 393 milioni dell'intero 2021. Grande soddisfazione del ceo Stephan Winkelmann che, nel corso di una conferenza stampa, ha comunicato che sono già state consegnate 5.090 vetture e che, sempre nel primo semestre 2022, il fatturato è di 1,332 miliardi di euro, in aumento del 30,6%.
    A gonfie vele anche il portafoglio ordini, già saturo per i prossimi 18 mesi e con una concreta possibilità di ampliamento dei tempi in vista dell'arrivo di nuovi prodotti e dell'ibridizzazione dell'intera gamma entro il 2024.
    Un risultato di tale portata, per Winkelmann, è dovuto a un mix di prodotto, un mix di derivate, una individualizzazione delle vetture e un favorevole cambio euro-dollaro. Se i primi tre sono aspetti "cercati e non eccezionali", il quarto è dovuto all'attuale congiuntura. Una tendenza che al momento non accenna a invertire il suo corso.
    Al concorso di eleganza di Pebble Beach, in programma nelle prossime settimane negli Stati Uniti, sarà presentato il restyling di Urus, mentre alla fine dell'anno in corso arriverà l'ultima Huracan con motore esclusivamente termico. L'inizio del 2023 sarà segnato dalla Aventador ibrida, che sarà seguita da Urus e Huracan ibride, una all'inizio e l'altra alla fine del 2024. "Tutte le vetture - sottolinea Winkelmann - mantengono la promessa di essere ancor più performanti grazie al supporto dell'elettrico".
    Lamborghini, come tutti i produttori del mondo, deve confrontarsi con le incertezze dettate dalla pandemia e dalla guerra russo-ucraina che hanno provocato un'impennata nei costi di materie prime ed energia, in aggiunta alla 'tagliola' Ue che fissa al 2035 la fine dei motori a scoppio (posticipata al 2036 per i piccoli produttori come la Casa di Sant'Agata). "E' una sfida che ci impone il legislatore e che accettiamo - dice Winkelmann - ma l'applicazione dei regolamenti è diversa Paese per Paese. Sarebbe invece utile confrontarci con regole comuni, anche perché non è nostra intenzione diversificare i prodotti a seconda degli Stati. Per quanto ci riguarda, abbiamo intenzione continuare nel processo di ibridizzazione delle supersportive e dopo il 2030 valutare l'apporto dei carburanti sintetici. Così, invece, dobbiamo ripensare la prossima generazione di vetture".
    Quanto alla strategia di prodotto, dunque, al momento niente scossoni: rimangono le supersportive ibridizzate e un attento occhio al mercato: con gli Usa capofila e quello cinese, già molto buono, in costante crescita. Nessuna nuova attività sportiva, infine, oltre quelle già annunciate; smentito l'ingresso in Formula Uno di cui si è fatto un gran parlare. Quel che sembra certo, invece, è che l'arrivo di Oliver Blume come ceo del Gruppo Volkswagen, che dal 1 settembre sostituirà Herbert Diess, non provocherà scossoni a Sant'Agata Bolognese: per la Casa del Toro non è prevista la quotazione e dovrebbe permanere quel 'cordone di sicurezza' che permette a Lamborghini di avere approvvigionamenti garantiti.

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