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Patente: no da Confarca a revoca per assenza a esame rinnovo

La Confederazione italiana autoscuole riunite e consulenti automobilistici ha chiesto nel corso di un'audizione in Commissione Lavori Pubblici del Senato che venga modificata la norma sulle patenti, contenuta nel Decreto Legge Infrastrutture e Mobilità sostenibili, approvato il 15 giugno in Consiglio dei Ministri. Il provvedimento prevede la revoca della patente nel caso il titolare del documento di guida non si presenti alla prova pratica necessaria per ottenerne il rinnovo dopo la sua scadenza ed entro cinque anni da tale termine.
    In base, infatti, alle nuove norme, emendabili in Senato sino al 5 luglio, "nel caso di rinnovo di patenti scadute da più di cinque anni, il titolare deve superare positivamente una nuova prova pratica di guida, finalizzata ad accertare il permanere dell'idoneità alla guida, senza sostenere nuovamente l'esame di teoria. In caso di mancata partecipazione alla prova pratica la patente viene revocata".
    Paolo Colangelo, presidente di Confarca che rappresenta oltre 2.500 scuole guida del Belpaese, ha chiesto che venga prevista la modifica dell'articolo, prevedendo anziché la revoca, "la sospensione della patente in caso di assenza e fino a quando il candidato non sosterrà di nuovo l'esame". Se, infatti, venisse confermata la prima stesura del testo, spiega lo stesso Colangelo, "un candidato che si è dimenticato di rinnovare la patente per un qualsiasi motivo, come per esempio aver vissuto all'estero oppure esser stato impossibilitato per motivi personali, in caso di assenza all'esame per il rinnovo vedrà la sua patente revocata".
    Nel corso della medesima audizione in Senato, Confarca ha, inoltre, chiesto di ampliare la platea degli esaminatori da impiegare per l'esame per la patente includendo, a supporto dei funzionari dei dipartimenti della Motorizzazione Civile, oltre a quelli provenienti da altri dipartimenti del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili anche quelli che siano prima abilitati e poi, in seguito a ricorso al Tar, si siano visti annullare la stessa abilitazione. "La finalità - conclude Colangelo - è ampliare la platea del personale esaminatore". 
   

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