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Vita da Taruffi, Prisca racconta i motori e ricorda il padre

Doppietta e tacco punta, la mia vita con la Volpe Argentata. "Questo libro, ci racconta di una donna che è una sorpresa continua anche per quello che ha fatto in difªferenti discipline sportive - Le parole sono di Carlo Cavicchi, tra i più influenti giornalisti automotive ed ex direttore di Quattoruote, che del volume ha curato la prefazione - Ci vogliono molte vite tutte assieme per stare dentro un libro, e in queste pagine prendono la scena esperienze che parrebbero incredibili e che invece sono vere". Nel suo ultimo libro, Prisca Taruffi, campionessa italiana e vice campionessa europea rally, si raccontata attraverso gli aspetti più avventurosi della sua vita sportiva: una donna pilota dal carattere indipendente e ribelle. Figlia d'arte, ha ereditato la passione per la velocità dal padre, l'ingegner Piero Taruffi, indimenticato pilota, progettista e recordman degli anni Trenta e Cinquanta. Un'eredità difficile, che Prisca ha sempre considerato parte inscindibile da sé. Una passione, quella per i motori, da sempre contrastata dai genitori. Una vita costellata di aneddoti, anche intimi, che vanno oltre i racconti legati alla professione. E ancora, gli incidenti in gara - sia in circuito, sia nei rally -, gli imprevisti e le esperienze nel mondo dei Rally Raid africani, come quello des Gazelles, una gara di orienteering tutta al femminile.
    In queste pagine prendono la scena esperienze che parrebbero incredibili e che invece sono vere. Non solo una biografia, ma un ampio sguardo alla professione di donna pilota, impreziosito dagli incontri con colleghe amiche e rivali del mondo delle corse. Edito da Minerva, "Doppietta e punta tacco, la mia vita con la Volpe Argentata" scritto da Prisca Taruffi, con la prefazione di Carlo Cavicchi e l'introduzione di Antonella Clerici.
   

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