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Mobilità: Firenze la più sostenibile tra le 50 maggiori

Firenze conquista il primo posto del podio per la mobilità sostenibile, a seguire Milano e Torino, al quarto posto Parma seguita da Bologna. Roma soltanto al quindicesimo posto. Le più insostenibili sono Catania, Campobasso e Siracusa. E' quanto emerge dal "Quindicesimo rapporto di Euromobility sulla mobilità sostenibile nelle principali 50 città italiane" presentato a conclusione della 21a edizione della Conferenza Nazionale sul Mobility Management e la Mobilità Sostenibile. Prato è la città con più auto di recente immatricolazione, mentre ad Ancona si sfiora il 25% di auto a basso impatto, GPL, metano, ibride o elettriche. In crescita le ciclabili, con Reggio Emilia a condurre, e purtroppo anche l'indice di mortalità sulle strade, con L'Aquila maglia nera. Il Rapporto premia le innovazioni introdotte dalle città, in particolar modo i sempre più diffusi sistemi di sharing o mobilità condivisa, in particolare la quantità di auto, bici, scooter e monopattini a disposizione dei cittadini.
    "È dal confronto tra i coordinatori dei mobility manager aziendali e scolastici delle città di Roma, Milano, Venezia, Bologna e Parma che sono emerse le principali istanze - dichiara il presidente Lorenzo Bertuccio - affinché i mobility manager possano incidere per una mobilità veramente sostenibile, non solo in tempo di COVID 19, ma anche quando la pandemia sarà, speriamo prima possibile, alle nostre spalle". Alla conferenza presente anche Romano Prodi, che ha sottolineato la necessità di infrastrutture capillari e sicure " Il problema della sicurezza è un problema tragico. Se vogliamo che i ragazzini imparino ad andare in bicicletta noi dobbiamo veramente lavorare non solo sulle biciclette ma sulle infrastrutture che devono essere capillari e sicure. Creiamo però anche qualche ciclabile simbolica, ad esempio una ciclabile vera che percorra tutto lo Stivale, un'infrastruttura di comunicazione europea. Ma - ribadisce - aggiungiamo un'attenzione sull'uso quotidiano delle bici per andare al lavoro, quindi poniamoci il problema di come inserire le vie ciclabili dentro una struttura urbana che già esiste".

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