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Carburanti: Faib, dinamica prezzi rende transizione difficile

La crisi economica dovuta alla pandemia da Covid-19, e l'aumento dei prezzi dell'energia, da una parte, nonché le incertezze derivanti dalla crisi sanitaria e dalle modalità della transizione ecologica, dall'altra, stanno mettendo in grave difficoltà gli operatori dell'energia e dei trasporti, ed un segnale in tal senso è l'uscita dal mercato di circa 2.000 impianti di distribuzione di carburanti nel 2021, che rappresenta un calo di circa il 10%, in una rete che rimane comunque sovrastruttura, con un costo annuo in termini di inefficienza, stimato in 200 mln di euro all'anno. Lo dice Faib, l'associazione dei gestori carburanti, e Confesercenti Energia e Ambiente che hanno presentato, nell'ambito della Fiera Oil&NonOil, in corso a Verona uno studio sull'argomento.
    Secondo lo studio, l'aumento dei prezzi dell'energia potrebbe proseguire nel lungo termine, per effetto dell'aumento della popolazione. Si stima infatti che la domanda di petrolio passerà dagli attuali 82,5 mboe/d (milioni di barili di petrolio equivalenti al giorno) a 99 nel 2045, così come crescerà quella del gas, dagli attuali 64,2 mboe/d a 85,7, mentre il carbone registrerà una flessione passando da 72,9 mboe/d a 61,3.
    Sulla transizione alla mobilità elettrica, lo studio evidenzia come l'IEA (International Energy Agency) ritiene che dai 10 milioni di auto elettriche presenti oggi nel mondo (di cui 4,5 mln in Cina, 3,2 in Europa, 1,7 negli Usa, e 800.000 nel resto del mondo), pari al 1% del parco auto, si dovrebbe arrivare a 145 milioni nel 2030 (il 7% delle auto circolanti).
    Lo studio di Faib-Confesercenti indica pertanto gli scenari probabili in cui si muoveranno gli operatori dei settori energia e trasporti, e al riguardo Giuseppe Sperduto, presidente di Faib, dichiara: "Il nostro settore sta vivendo una fase di transizione difficile, che durerà ancora molti anni, in cui da una parte dobbiamo garantire agli utenti delle auto tradizionali la possibilità di rifornimento, e dall'altra dotarci della strumentazione per la distribuzione delle nuove energie e di punti di ricarica superveloce per consentire la mobilità dei veicoli elettrici nel lungo raggio. Pertanto, l'impianto dovrà fare un ulteriore salto di qualità e, dall'attuale dimensione multiservizi, dovrà passare ad una impostazione multienergetica; per fare questo occorrono interventi di riforma del settore e processi formativi per i gestori oltre che investimenti e pertanto l'impegno di Stato e compagnie petrolifere ed energetiche".

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