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Smog: MobilitAria, verso livelli pre-Covid, Milano li supera

Il traffico sta tornando a intasare le città italiane e lo smog, dopo il calo nei mesi del lockdown, ha ripreso a crescere già dalla seconda metà del 2020. A Milano, lo scorso anno, la contrazione degli inquinanti è addirittura cresciuta rispetto al 2019, mentre la decarbonizzazione delle città appare sempre più come una "rincorsa contro il tempo". Il rapporto MobilitAria 2021 realizzato dalla ong Kyoto Club e dall'Istituto sull'inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-IIA) registra dei progressi sulle piste ciclabili e un exploit della micromobilità con monopattini elettrici e altri veicoli leggeri. Ma gli sforzi delle città per diventare più green rischiano di essere vanificati dalla crisi del trasporto pubblico. E il piano di ripresa e resilienza non le aiuterebbe. Nel cosiddetto recovery plan, le città e la mobilità urbana sono, secondo la relatrice di Kyoto Club, Anna Donati, "i grandi assenti" e "resta marginale l'obiettivo della elettrificazione dei trasporti". Queste critiche sono contestate dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, che rivendica lo stanziamento di "fondi senza precedenti" per i trasporti locali. Inoltre il ministro indica che Regioni e Comuni hanno ancora da programmare 15 miliardi di investimenti del fondo sviluppo e coesione e 80 miliardi di fondi comunitari della programmazione 21-27 e possono scegliere tra "una marea di progetti" già pronti rimasti esclusi dal Pnrr. Il rapporto MobilitAria analizza i dati della mobilità e della qualità dell'aria al 2020 nelle 14 città metropolitane e nelle 22 città medie italiane che hanno approvato i piani urbani per la mobilità sostenibile (Pumbs). Oltre a Milano, dove la concentrazione media di biossido di azoto (NO2) è aumentata del 7% nel 2020, altre città presentano situazioni critiche per aver superato più di 35 volte il limite giornaliero del PM10 nell'arco di un anno. Su questo fronte, Torino fa peggio di Milano (con 98 superamenti contro 90), poi vengono Venezia, Napoli, Cagliari, Bologna e Roma. Queste ultime due tornano a oltrepassare la soglia dei 35 giorni, dopo rispettivamente 2 e 3 anni. "Nonostante le azioni intraprese per migliorare la qualità dell'aria, gli standard di qualità fissati dalla normativa vigente sono ancora superati in vaste aree del territorio", commenta il direttore del CNR-IIA Francesco Petracchini, che invita a impiegare questa fase di sospensione della normalità "per la pianificazione di una mobilità davvero sostenibile". Nel 2020 dei progressi ci sono stati, secondo il rapporto, sulle reti ciclabili e sulla mobilità attiva, grazie anche alle nuove regole del Codice della Strada. Al tempo stesso il parco auto è rimasto sostanzialmente invariato, nel Centro Nord. E le autovetture sono addirittura aumentate in città del Sud già congestionate come Napoli, Reggio Calabria o Palermo. L'affermazione delle due ruote, intanto, avanza da Nord a Sud e, per le nuove piste ciclabili, vengono citati come "casi virtuosi" Torino (+11 km), Milano (+67 km), Venezia (+18 km), Bologna (+16 km) e Genova (+25 km), ma anche Roma (+33 km), Palermo (+4 km) e Cagliari (+11 km).

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