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Seat ridisegna mobilità, ecco scooter elettrico: come un 125

La mobilità urbana è la pietra angolare della 'nuova' Seat, ridisegnata dal presidente Luca de Meo. E così da ex 'Cenerentola' del Gruppo Volkswagen, ora la Casa Spagnola si trova ad avere la responsabilità di sviluppare prodotti specificamente disegnati per questo utilizzo, in ascesa sintotica, per tutte le marche del Gruppo, da Lamborghini e Porsche in giù. Prodotti che sono dedicati sia ai clienti privati, sia alle flotte e sia ai servizi di condivisione I primi frutti di questo nuovo compito si erano già visti lo scorso anno, con la presentazione a Barcellona del primo monopattino elettrico e del concept Minimò, ma oggi in occasione dello Smart City Expo World Congress, Seat ha compiuto il passo decisivo svelando uno scooter completamente elettrico che arriverà sul mercato nel 2020 e che si affianca anche alla Mii elettrica, completando l'offerta. Non una di bici elettrica con un minimo di carrozzeria, ma un vera e propria moto da città: assimilabile a un 125 cc, raggiunge i 100 km/h. Quando termina la carica che garantisce 115 km di autonomia, la batteria si estrae dal vano sotto la sella e si porta a casa per la ricarica.

Presentato anche il secondo monopattino elettrico, realizzato sempre assieme a Seagway: più pesante rispetto al precedente 'per scoraggiare i furti', con freno, luce e posto per la targa, è capace di superare pendenze del 20%.

L'obiettivo dichiarato di Seat, ci ha spiegato de Meo a Barcellona, è quello di proseguire nella creazione di mezzi sempre più ecosostenibili e alternativi all'automobile classica 'perché se devo percorrere pochi chilometri in una metropoli, non è più ciò di cui ho bisogno', ma anche di diventare un fornitore di servizi di mobilità a tutti tondo. "Quando parliamo di micromobilità - ha sottolineato il predente di Seat -, parliamo del 60%-70% degli spostamenti: quelli sotto i 5 km. E' evidente che all'auto come la conosciamo, dobbiamo affiancare veicoli che rispondano ad esigenze specifiche: il monopattino per spostamenti brevi di un singolo, lo scooter o il veicolo leggero come Minimò per tragitti cittadini di due persone, una vettura come Mii elettrica per quelli di un nucleo familiare".

Per perseguire in questo progetto, il presidente de Meo ha annunciato la creazione di una unità operativa strategica, Seat Urban Mobility: una nuova unità di business che integrerà tutte le soluzioni di mobilità di prodotto, servizi e soluzioni basate su piattaforme. La scelta di Di Meo prevede da un lato accordi con Case che già operino nel settore, come ad esempio Seagway per i monopattini, "perché bisogna essere veloci: la progettazione deve puntare all'obiettivo. Assieme, miglioreremo il prodotto. Non più un veicolo per tutte le occasioni - prosegue - ma uno per ogni occasione". Dall'altro, l'utilizzo della piattaforma del Gruppo Volkswagen per veicoli elettrici.

Fondamentale per il presidente di Seat la visione globale: e quindi rivolgersi non solo ai privati, ma guardare anche alle flotte e allo sharing, sempre più utilizzato nei grandi centri, con l'intento di avere la pubblica amministrazione come cliente.

E la mobilità del futuro? De Meo ha un'idea chiara: "Nei prossimi 5 anni non ci saranno cambi significativi, ma tra 10 sicuramente sì: è probabile che vedremo i primi veicoli muoversi in autonomia, magari in aree riservate. Tra 20, nei centri ad alta densità, i mezzi alternativi saranno quelli prevalenti".

Oltre a Seat, all'Expo di Barcellona sono moltissimi i marchi dell'automotive presenti. Autobus elettrici, mezzi leggeri in condivisione, sensori per le infrastrutture e perfino una dimostrazione della guida autonoma dei mezzi dell'Esa. Basta uno sguardo per capire che il futuro è già oggi. 

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