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Volkswagen, sull'elettrico la scelta è 'radicale'

"Ci sono competitor che hanno approcciato piattaforme che condividono più motori, mentre noi abbiamo fatto una scelta più radicale, essendo il primo produttore di auto al mondo. Noi le chiamiamo auto native elettriche". Lo ha spiegato Stefano Sordelli, future mobility manager di Volkswagen Group Italia, al Festival del futuro a Verona, in una discussione sul tema 'La sfida planetaria: clima, ambiente, energia, migrazioni, risorse'.

    "La mobilità del futuro è elettrica - ha aggiunto -, con auto elettriche e ibride. Fra quattro o cinque anni non penseremo più a sviluppare piattaforme per auto tradizionali. Se noi oggi in Europa non andassimo a produrre energia con l'attuale mix, ma tutta verde, l'anidride carbonica potrebbe essere azzerata".

    "L'auto elettrica di per sé - ha precisato - esisteva già ai primi del Novecento. Il punto sono le nuove batterie, che permettono di percorrere non 60 o 100 chilometri, ma 400 o 550 chilometri. Nel nostro caso per le auto elettriche pensiamo a investimenti di 20-30 miliardi, compreso il riciclo delle Batterie. Il punto è mettere sul mercato auto elettriche con prezzo e autonomia come quelle con i motori endotermici.

    Vendevamo già una vettura elettrica, ma per fare 600-700 chilometri serve fermarsi due volte per un'ora per ricaricare.

    Da prossimo anno la fermata sarà una e per soli 35 minuti".
   

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