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Motus-E, Italia deve unirsi a players europei

"Siamo di fronte alla transazione verso l'elettrico, un processo irreversibile, quindi dobbiamo attrezzarci per attuarla nel miglior modo possibile, per cui non dobbiamo fare battaglie nazionali ma internazionali" per questo "l'Italia deve unirsi con il resto dei players europei" e inoltre "dobbiamo cercare di portarci dietro tutta l'industria e quindi supportare questo cambiamento che necessita di grandi investimenti". Così il presidente di Motus-E (associazione italiana per lo sviluppo della mobilità elettrica) e Amministratore Delegato di Enel X Francesco Venturini a margine della presentazione di uno studio sulla e-Mobility a Roma.

"Abbiamo una forte tradizione nella componentistica - aggiunge Venturini -, per la maggior parte composta da aziende medie piccole, con la peculiarità tutta italiana per cui queste piccole realtà hanno difficoltà nell'aggregarsi e quindi poi quando guardi ad una battaglia dell'automobile, una battaglia mondiale, ti ritrovi con aziende che faticano ad uscire dai confini nazionali". Sul quadro internazionale "necessario per affrontare decisioni e strategie nazionali" sottolinea: "Vediamo i numeri, ora ci sono tre grandi blocchi: americano, europeo e cinese, per questo l'Italia non penso debba andare a battagliare da sola con questi grandi blocchi economici ma deve unirsi con il resto dei players europei per cercare di difendere la nostra posizione sul mercato dell'automobile mondiale".

"L'Italia da sola - ribadisce - ha 30 mila macchine elettriche, in Europa sul nostro mercato ne circolano circa 1.100.000 come negli Stati Uniti, numeri molto comparabili, e quindi ricordiamoci anche che l'Europa sta investendo in maniera importante sull'elettrico, in particolare il nord Europa, e la Fiat e Gruppo Fca ha annunciato grandi piani di investimento". "Come sappiamo - conclude - c'e' stata la posa della prima pietra simbolica della nuova catena di montaggio della Fiat 500 elettrica; tutta l'industria sta andando in questa direzione".

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