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Fca-Renault: Sénard difende fusione 'eccezionale'

Il presidente di Renault Jean-Dominique Sénard, nel corso dell'Assemblea Generale del gruppo a Parigi, ha pronunciato una lungo discorso in difesa del progetto di fusione con Fiat-Chrysler. "Non so cosa ci riserverà l'avvenire, quello che posso dire è che questo progetto resta nella mia mente come un tema assolutamente notevole ed eccezionale", ha dichiarato il numero uno di Renault, dicendosi "dispiaciuto" per il voto negativo dello Stato francese rispetto alla fusione durante l'ultimo cda del gruppo a Boulogne-Billlancourt.

Sénard ha difeso con forza il progetto di fusione con Fiat-Chrysler. A un azionista che gli faceva notare che altre fusioni industriali dello stesso tipo non sono andate a buon fine, ha replicato: "E' vero, molte fusioni, a volte dettate dall'ego, non funzionano, incluso nel settore automobilistico, riconosco che alcune non sono state gloriose. Ma in questo caso, voglio dirvi, con la mia esperienza industriale, che so benissimo ciò che si doveva o non si doveva fare. So che questo genere di operazioni possono realizzarsi quando le questioni culturali sono facili. E in questo caso c'erano tutte le condizioni per questo legame culturale. Lo hanno dimostrato i legami di tutte le nostre equipe rispettive" durante il negoziato. "Ne ho la certezza, in quel progetto c'era una reale potenziale di successo", ha insistito Sénard, aggiungendo che "per la prima volta si sarebbe creato un insieme su base europea, un campione europeo. Un esempio perfetto per dimostrare che siamo in grado di fare insieme".

"Profondi cambiamenti sono in corso nell'industria automobilistica mondiale - ha detto - a cominciare dal rapido sviluppo di quella cinese, e il rischio di "tsunami" per l'industria "delle nostre regioni".  Rivolgendosi alla platea di azionisti, Sénard si è convintamente espresso a favore della fusione con Fca, nonostante il flop del progetto la settimana scorsa. "Quando affronti questa questione - ha dichiarato rispondendo alla domanda di uno dei diversi azionisti che lo hanno interrogato sulla vicenda - devi innanzitutto avere in testa il contesto di un'industria automobilistica" sottoposta ad "immense" sfide, dalle scelte strategiche alla tecnica, agli investimenti, con "somme molto importanti" per i prossimi anni. Ma poi, ha proseguito, "c'è anche un altro elemento meno noto. E cioè che stiamo per fronteggiare un periodo in cui si verificherà una strutturazione piuttosto forte del mercato dell'auto, in particolare, l'evoluzione del mercato cinese. Negli ultimi anni - ha continuato il numero uno del marchio francese - questa evoluzione era latente ma non precisa, la vedevamo, ma con un certo scetticismo. Oggi per lo scetticismo non c'è più spazio. Chiunque è stato al Salone di Shangai è tornato con sensazioni forti: l'industria cinese sta sbocciando ed è un'industria di buona qualità, a volte avanti in settori come il digitale. Non è un biasimo, è un fatto". Soprattutto, ha avvertito, lo sviluppo dell'auto cinese si "tradurrà probabilmente in una forma di tsunami sull'industria automobilistica delle nostre regioni". Per rafforzare la sua teoria, Sénard ha evocato la sua esperienza personale, quando era a capo di Michelin. "In cinque anni gli pneumatici cinesi sono passati dal 5 al 30% del mercato. Quello che accadrà sull'auto è a mio avviso della stessa natura. In quanto presidente ho un dovere di anticipazione nei vostri confronti. Se non lo facessi avreste ragione a rimproverarmelo quando ciò accadrà". 

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