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Fca: celebrati 100 anni della Fiat in Argentina

In presenza del 'top' politico, economico e finanziario nazionale, fra cui il presidente della Repubblica, Mauricio Macri, la Fiat ha celebrato a Buenos Aires i suoi 100 anni di presenza in Argentina, frutto dell'espansione internazionale della compagnia voluta da Giovanni Agnelli che la fondò nel 1899.
    Fin dall'inizio, e grazie alla forte presenza di italiani emigrati in questo Paese dopo le due guerre, Fiat è stata sempre nei piani alti delle vendite in Argentina, a seguito anche all'inizio della produzione locale, avvenuta nel 1960 con la 600.
    A sottolineare l'importanza e l'affetto per una delle filiali più ricche di storia del gruppo, hanno partecipato alle celebrazioni avvenute nel complesso della Rural, sia il CEO di FCA, Mike Manley, sia il presidente, John Elkann. Accompagnati dal presidente di Fiat per l'America Latina, Antonio Filosa, da quello di Fiat Argentina, Cristiano Rattazzi, e dal direttore generale di Fiat Argentina, Martin Zuppi.
    Invitati d'onore per l'evento, insieme al presidente Macri, molti membri del governo argentino (i ministri delle Finanze, Nicolás Dujovne, degli Esteri, Jorge Faurie, dei Trasporti Guillermo Dietrich e della Produzione e Lavoro, Dante Sica) e numerosi big dell'imprenditoria e della finanza locale, come Eduardo Eurnekian, Daniel Pelegrina e Gabriel Martino.
    Nel suo intervento Manley ha ricordato che Fiat "è stato uno dei primi gruppi multinazionali a mettere radici in Argentina", sottolineando gli investimenti realizzati di recente da FCA, come i 500 milioni di dollari utilizzati per l'ammodernamento dell'impianto di Cordoba" dove si fabbrica la Cronos.
    Rivolgendosi quindi al presidente Macri, il CEO ha ribadito che "come avvenuto in passato, siamo pronti a contribuire allo sviluppo industriale dell'Argentina, se le condizioni ce lo permetteranno".
    Prendendo a sua volta la parola, il capo dello Stato ha sottolineato che il marchio Fiat "è riuscito ad entrare nel cuore di tutti gli argentini" e che suo padre Franco, da poco deceduto, gli diceva sempre che i suoi due principali valori erano il lavoro e la Fiat".
    Affrontando il delicato tema delle prospettive di crescita in una fase difficile dell'economia argentina, Macri ha affidato le sue speranze, oltre che alla politica del suo governo, anche ad una "modernizzazione del Mercosur", il quale "deve passare da una pura e semplice difesa dei mercati interni ad entrare in modo intelligente nel mondo, per conquistare nuovi mercati".
   

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