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Grazie a Geely Lotus ingrana la marcia e punta a rinnovarsi

ROMA - C'è voluto un po' di tempo da quando, due anni fa, il Gruppo cinese Geely, acquistando la malese Proton, ha acquisito anche la celebre Casa automobilistica britannica Lotus. Ma ora, uscito di scena l'AD Jean-Marc Gales - che peraltro aveva fatto un ottimo lavoro - la coppia Feng Qingfeng (CEO) e Phil Popham (responsabile delle auto sportive) sta spingendo sull'acceleratore contando, soprattutto, sul fatto che sono affluiti capitali freschi nelle casse Lotus per finanziari i piani di rinnovo e ampliamento della gamma. Come riporta il magazine britannico Autocar, l'azienda ha dato luce verde ad un nuovo modello, evoluzione dell'attuale Evora, che - ha detto Popham - ''unirà le dinamiche di guida Lotus con una maggiore fruibilità quotidiana''. Ma Lotus sta lavorando, assieme ai colleghi dell'engineering cinese, ad una nuova piattaforma per i modelli che attorno al 2022-2023 sostituiranno le attuali Elise, Exige ed Evora. Lotus ha in cantiere anche un crossover sportivo, che sarà quasi certamente costruito in Cina, ed è impegnata anche nello studio di una hypercar elettrica. L'impegno di Popham è anche rivolto a ridurre il tempo necessario per il lancio delle nuove auto, in quanto la lentezza nello sviluppo - assieme ad una produzione che è ancora quasi artigianale - non rendono profittevole il business, ora basato su una gamma nata nel 2009 per Evora e addirittura nel 2000 per Elise ed Exige.

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