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Consiglio Ministri Ue, ok controlli più severi su emissioni

ROMA - Il Consiglio dei Ministri dell'Unione Europea ha adottato la proposta di un forte inasprimento delle procedura di approvazione dei veicoli e, in particolare, della sorveglianza del mercato e delle omologazioni per ciò che riguarda il rispetto delle norme sulle emissioni e i consumi. Nella riunione del 29 maggio è stato infatti approvato un testo che prevede dei controlli dopo che i veicoli sono immessi sul mercato e, soprattutto, attribuisce dei poteri di controllo e di sanzione alla Commissione Europea. Nel quadro delle procedure legislative europee - spiega il sito specializzato francese Autoactu - il Consiglio dei Ministri è l'ultimo dei tre organi che hanno potere decisionale sulla riforma del sistema di omologazioni, e questa approvazione arriva dopo il progetto di regolamento pubblicato dalla Commissione Europea nel gennaio del 2016 e la presa di posizione del Parlamento Europeo nel febbraio di quest'anno.

La discussione - riferisce Autoactu - si concentrerà ora sulla frequenza dei controlli da effettuare sui veicoli già sul mercato, in quanto la Commissione non aveva preso nessuna posizione su questo tema. A sua volta il Parlamento ha previsto che il 20% dei modelli venga verificato, ma il Consiglio dei Ministri vorrebbe 'alleggerire' questa norma portando a 1 veicolo ogni 50.000 immatricolazioni l'oggetto dei controlli. Per ciò che riguarda le verifiche il Consiglio ha disatteso quanto chiesto da Parlamento - e cioè che a finanziare i test e le omologazioni fossero gli Stati membri - e ha invece stabilità che i costi di queste operazioni saranno sostenuti dai costruttori. Inoltre è stato confermato che la verifica delle emissioni avverrà in condizioni di guida reale. Una delle maggiori novità è rappresentata dal fatto che la Commissione Europea avrà il potere di ordinare dei richiami (cosa che oggi può fare solo il Paese in cui è stata rilasciata l'omologazione) e di sanzionare direttamente i costruttori e gli importatori per le infrazioni alla conformità, fermo restante il valore della multa - fino a 30.000 euro per veicolo non in regola - che era stato già proposto dalla Commissione.

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