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Chazelle sostiene lo sciopero, 'ogni opera d'arte ha valore'

La presentazione delle giurie di Venezia Ottanta da parte del direttore artistico, Alberto Barbera, e di Roberto Ciccutto, presidente della Biennale, è anche nel segno della protesta di Hollywood di sceneggiatori e attori.

Con la scritta Writers Guild on strike in bella vista sulla t-shirt nera si è infatti presentato il presidente Damien Chazelle, ma si è parlato anche del rinnovamento generazionale di questa edizione: "La maggior parte dei film di quest'anno sono di esordienti, o quasi, per un cinema che osa e sfida le convenzioni", ha detto con orgoglio Barbera.

    Spiega Chazelle, il regista più giovane a vincere l'Oscar con La La Land, sulla protesta a Hollywood: "Oggi è il 121esimo giorno di sciopero degli sceneggiatori e il 48esimo degli attori, il tutto a sostegno di una importante tesi: ogni opera arte ha un suo valore. Questa idea impone che ci sia la giusta remunerazione per tutti".
    E ancora il regista, classe 1985, metà canadese e metà francese ma di cittadinanza americana, sul suo singolare rapporto con questa sua giuria: "Mi ritrovo in mezzo a tanti registi e attori importanti e non mi sento meritevole di essere il presidente e neppure un membro di questa squadra, così spero solo di non cadere in preda al fascino di questi miei colleghi nel giudicare i film".
    Stiamo parlando di una giuria composta dall'attore palestinese Saleh Bakri e da tanti registi. Dalla cineasta di Lezioni di piano Jane Campion alla francese Mia Hansen-L›ve, da Gabriele Mainetti alla vincitrice del Leone d'oro dello scorso anno Laura Poitras. E ancora in giuria il regista irlandese Martin McDonagh, lo sceneggiatore e regista argentino Santiago Mitre e l'attrice cinese Shu Qi.
   

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