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Ferie libere, workation, remote working, come cambiano le nostre vacanze

C'era una volta il grande esodo operaio dal Nord

Il mese di agosto è stato storicamente quello delle lunghe vacanze e del "grande esodo" dal Nord, racconta la giornalista ANSA di Torino Amalia Angotti. Fabbriche ferme, treni speciali per i lavoratori in viaggio verso il Sud per le lunghe vacanze, bollino rosso per il traffico in autostrada, città chiuse per ferie. Oggi - la tendenza è iniziata già da qualche anno - non è più così, organizzazione e tempi di lavoro sono cambiati anche perchè si lavora in base alle commesse.
Mirafiori, fabbrica simbolo del pianeta Stellantis, per esempio è chiusa le due settimane a cavallo di Ferragosto. Anche all'Iveco di Foggia, dove si producono gli autobus elettrici, lo stop è dal 4 al 20 agosto. Sarebbe contento Sergio Marchionne, sorpreso dall''usanza italiana' delle ferie uguali per tutti nel mese di agosto: "Nel 2004 io perdevo 5 milioni di euro al giorno. Stavo girando per il mondo, arrivo in Italia, vado in ufficio e non c'è nessuno. Ho detto: 'La gente dov'è?' 'Sono in ferie'. Ma in ferie da cosa?" raccontò in un famoso discorso diventato virale sulla rete, tenuto nel 2013 agli studenti dell'Università Bocconi di Milano.    
Ci sono stabilimenti come quelli dell'azienda di elettromeccanica Abb di Dalmine (Bergamo) e di Frosinone che chiudono soltanto dal 14 al 18 agosto, anche se i lavoratori potranno aggiungere giorni di ferie. Lo stabilimento alessandrino della Michelin ha chiuso solo il 14 agosto mentre i lavoratori andranno in ferie a turno, alla Guala Dispensing la produzione si ferma dal 12 al 16 agosto, alla Marcegaglia dal 14 al 27 agosto.     Nell'universo Stellantis non c'è più uno stop degli stabilimenti, uguale per tutti: a Cassino, a Pomigliano e a Melfi le ferie vanno dal 31 luglio al 20 agosto, alla Maserati di Modena dal 3 al 28 agosto, Atessa e Pratola Serra si fermano dal 7 al 20 agosto. Le aziende della componentistica seguono lo stesso ritmo.  

Il futuro dell’out of office

Insomma, anche se è troppo presto per decretare la fine della storia tutta italiana delle ferie d’agosto, un nuovo modello sta emergendo: “In Italia sono le nuove professioni a cambiare questo modello, invertendo di fatto la tendenza che vede gli italiani andare in ferie solo in Agosto”, dice Novelli.  E i dati lo confermano, secondo una recente indagine Coldiretti nel 2023 più di 15 milioni di italiani hanno scelto di andare in ferie a luglio invece che ad agosto, l’1,1% in più rispetto all’anno prima. In generale il 41% degli italiani oggi va in vacanza prima di agosto. “Assistiamo a una crescente richiesta di equilibrio tra vita professionale e vita privata: specialmente le nuove generazioni, uno dei target principali per le nuove professioni digitali e tecnologiche, non sono disposte a rinunciare all’elemento di flessibilità”, dice il manager e a dimostrarlo è anche l’incidenza di fenomeni nuovi, come ad esempio la “worktation”, l’alternanza tra lavoro e vacanze, durante il soggiorno estivo, che è un’opzione perseguita da 2 italiani su 5 (dati Osservatorio Emma Villas).

Ferie Made in Italy

Con 22 giorni l’anno di ferie più 10 festività nazionali, l’Italia si posiziona al quarto posto nella classifica europea dei paesi con più ferie pagate all’anno. Sopra, solo Austria (con 35 giorni), Portogallo (con 22 giorni più 13 festività nazionali) e Spagna (con 22 giorni e 12 festività nazionali). Fanalino di coda, il Regno Unito, che con soli 20 giorni l’anno di ferie e 8 festività chiude la classifica. Ma basta andare oltreoceano per vedere tutto un altro mondo: in USA, ad esempio, non sono garantiti i giorni di ferie pagati dal datore di lavoro, ma solo le festività nazionali. Molte aziende garantiscono lo stesso le ferie che, però, si aggirano tra i 10 e i 14 giorni all’anno. “Un quadro ben diverso da quello europeo - racconta Novelli - dato forse dal fatto che il mito americano, storicamente, è basato sull’assunto che lavorando sodo si possa ottenere di più e che le ferie siano un diversivo a questo schema. Eppure, è proprio dagli Stati Uniti che stanno nascendo nuove tendenze in fatto di ferie e lavoro”. Le Big Tech americane - come Adobe, Salesforce, LinkedIn, Oracle, Netflix e ora anche Microsoft -  stanno dando vita a un nuovo modello: quello delle “ferie libere”. Nella mail che Microsoft ha inviato ai propri dipendenti statunitensi si parla di “Discretionary Time Off”, ovvero “Tempo libero discrezionale”. 

Agosto in full remote working? Accade già, ad esempio alle Generali

Con lo smart working (e non solo) addio alle ferie d’agosto. “La concezione delle ferie cambia, come cambia il mondo del lavoro”, dice Pietro Novelli, general manager di Oliver James Italia. L’introduzione dello smart working sta modificando le abitudini dei lavoratori italiani a partire dalle due canoniche settimane centrali di agosto. “La possibilità di lavorare da luoghi diversi dall’ufficio permette di ri-organizzarsi, potendo unire smart working e weekend lunghi, suddividendo le vacanze in più momenti dell’anno - spiega Novelli - Le persone possono concedersi fine settimana fuori casa lavorando da remoto anche il lunedì e il venerdì”. Una modalità che Oliver James osserva quando fa recruitment per le aziende che lo richiedono ma che è ben visibile anche al suo interno, spiega il general manager dell’azienda: “I dipendenti hanno l’opportunità, come policy, di lavorare da remoto tutto agosto, sia per via della chiusura aziendale che grazie a politiche di full remote working per il periodo estivo. Inoltre, dal nostro osservatorio notiamo che i diversi candidati intervistati, al momento di valutare un’offerta lavorativa, pongono particolare attenzione a questi elementi, specialmente flessibilità e smart working”. 
Tra gli esempi italiani possibili c'è quello delle Generali: dall'inizio di agosto tutti i lavoratori in forza alle sedi di Generali lavorano senza recarsi nei rispettivi uffici e così sarà fino alla fine del mese. Si tratta dell'estensione a cinque giorni su cinque dell’accordo «Next Normal» sottoscritto due anni fa e che prevede la possibilità di operare da remoto per tre giorni la settimana e che, con l'incremento dei costi energetici dello scorso autunno, a novembre era stato già potenziato includendo da allora i venerdì. Il diritto di svolgere le proprie mansioni da qualsiasi posizione esterna all'azienda, quindi anche da luoghi in genere deputati alla villeggiatura, si chiama “workation” (da “working” e “vacation”) e va sottolineato che questo non incide in alcun modo con il diritto alle ferie.  «È uno stile di vita – riferisce Gianluca Perin, country general manager di Generali Italia – grazie al quale le persone possono svolgere la propria attività da remoto. Chiudere le sedi direzionali è innanzitutto una scelta di sostenibilità ambientale, se si pensa all'energia elettrica risparmiata e alla riduzione di emissioni di anidride carbonica prodotte da un numero minore di spostamenti dei dipendenti con mezzi privati».
L'opzione di lavoro da remoto è stata naturalmente concordata con le organizzazioni sindacali, così da stabilire vari diritti in capo al dipendente quali, ad esempio, il diritto alla disconnessione e la possibilità di adottare lo smart working tutta la settimana, anche in periodi normali, in presenza di precise esigenze di ordine familiare.

C'era una volta il grande esodo operaio dal Nord

Il mese di agosto è stato storicamente quello delle lunghe vacanze e del "grande esodo" dal Nord, racconta la giornalista ANSA di Torino Amalia Angotti. Fabbriche ferme, treni speciali per i lavoratori in viaggio verso il Sud per le lunghe vacanze, bollino rosso per il traffico in autostrada, città chiuse per ferie. Oggi - la tendenza è iniziata già da qualche anno - non è più così, organizzazione e tempi di lavoro sono cambiati anche perchè si lavora in base alle commesse.
Mirafiori, fabbrica simbolo del pianeta Stellantis, per esempio è chiusa le due settimane a cavallo di Ferragosto. Anche all'Iveco di Foggia, dove si producono gli autobus elettrici, lo stop è dal 4 al 20 agosto. Sarebbe contento Sergio Marchionne, sorpreso dall''usanza italiana' delle ferie uguali per tutti nel mese di agosto: "Nel 2004 io perdevo 5 milioni di euro al giorno. Stavo girando per il mondo, arrivo in Italia, vado in ufficio e non c'è nessuno. Ho detto: 'La gente dov'è?' 'Sono in ferie'. Ma in ferie da cosa?" raccontò in un famoso discorso diventato virale sulla rete, tenuto nel 2013 agli studenti dell'Università Bocconi di Milano.    
Ci sono stabilimenti come quelli dell'azienda di elettromeccanica Abb di Dalmine (Bergamo) e di Frosinone che chiudono soltanto dal 14 al 18 agosto, anche se i lavoratori potranno aggiungere giorni di ferie. Lo stabilimento alessandrino della Michelin ha chiuso solo il 14 agosto mentre i lavoratori andranno in ferie a turno, alla Guala Dispensing la produzione si ferma dal 12 al 16 agosto, alla Marcegaglia dal 14 al 27 agosto.     Nell'universo Stellantis non c'è più uno stop degli stabilimenti, uguale per tutti: a Cassino, a Pomigliano e a Melfi le ferie vanno dal 31 luglio al 20 agosto, alla Maserati di Modena dal 3 al 28 agosto, Atessa e Pratola Serra si fermano dal 7 al 20 agosto. Le aziende della componentistica seguono lo stesso ritmo.  

Il futuro dell’out of office

Insomma, anche se è troppo presto per decretare la fine della storia tutta italiana delle ferie d’agosto, un nuovo modello sta emergendo: “In Italia sono le nuove professioni a cambiare questo modello, invertendo di fatto la tendenza che vede gli italiani andare in ferie solo in Agosto”, dice Novelli.  E i dati lo confermano, secondo una recente indagine Coldiretti nel 2023 più di 15 milioni di italiani hanno scelto di andare in ferie a luglio invece che ad agosto, l’1,1% in più rispetto all’anno prima. In generale il 41% degli italiani oggi va in vacanza prima di agosto. “Assistiamo a una crescente richiesta di equilibrio tra vita professionale e vita privata: specialmente le nuove generazioni, uno dei target principali per le nuove professioni digitali e tecnologiche, non sono disposte a rinunciare all’elemento di flessibilità”, dice il manager e a dimostrarlo è anche l’incidenza di fenomeni nuovi, come ad esempio la “worktation”, l’alternanza tra lavoro e vacanze, durante il soggiorno estivo, che è un’opzione perseguita da 2 italiani su 5 (dati Osservatorio Emma Villas).

Ferie Made in Italy

Con 22 giorni l’anno di ferie più 10 festività nazionali, l’Italia si posiziona al quarto posto nella classifica europea dei paesi con più ferie pagate all’anno. Sopra, solo Austria (con 35 giorni), Portogallo (con 22 giorni più 13 festività nazionali) e Spagna (con 22 giorni e 12 festività nazionali). Fanalino di coda, il Regno Unito, che con soli 20 giorni l’anno di ferie e 8 festività chiude la classifica. Ma basta andare oltreoceano per vedere tutto un altro mondo: in USA, ad esempio, non sono garantiti i giorni di ferie pagati dal datore di lavoro, ma solo le festività nazionali. Molte aziende garantiscono lo stesso le ferie che, però, si aggirano tra i 10 e i 14 giorni all’anno. “Un quadro ben diverso da quello europeo - racconta Novelli - dato forse dal fatto che il mito americano, storicamente, è basato sull’assunto che lavorando sodo si possa ottenere di più e che le ferie siano un diversivo a questo schema. Eppure, è proprio dagli Stati Uniti che stanno nascendo nuove tendenze in fatto di ferie e lavoro”. Le Big Tech americane - come Adobe, Salesforce, LinkedIn, Oracle, Netflix e ora anche Microsoft -  stanno dando vita a un nuovo modello: quello delle “ferie libere”. Nella mail che Microsoft ha inviato ai propri dipendenti statunitensi si parla di “Discretionary Time Off”, ovvero “Tempo libero discrezionale”. 

Agosto in full remote working? Accade già, ad esempio alle Generali

Con lo smart working (e non solo) addio alle ferie d’agosto. “La concezione delle ferie cambia, come cambia il mondo del lavoro”, dice Pietro Novelli, general manager di Oliver James Italia. L’introduzione dello smart working sta modificando le abitudini dei lavoratori italiani a partire dalle due canoniche settimane centrali di agosto. “La possibilità di lavorare da luoghi diversi dall’ufficio permette di ri-organizzarsi, potendo unire smart working e weekend lunghi, suddividendo le vacanze in più momenti dell’anno - spiega Novelli - Le persone possono concedersi fine settimana fuori casa lavorando da remoto anche il lunedì e il venerdì”. Una modalità che Oliver James osserva quando fa recruitment per le aziende che lo richiedono ma che è ben visibile anche al suo interno, spiega il general manager dell’azienda: “I dipendenti hanno l’opportunità, come policy, di lavorare da remoto tutto agosto, sia per via della chiusura aziendale che grazie a politiche di full remote working per il periodo estivo. Inoltre, dal nostro osservatorio notiamo che i diversi candidati intervistati, al momento di valutare un’offerta lavorativa, pongono particolare attenzione a questi elementi, specialmente flessibilità e smart working”. 
Tra gli esempi italiani possibili c'è quello delle Generali: dall'inizio di agosto tutti i lavoratori in forza alle sedi di Generali lavorano senza recarsi nei rispettivi uffici e così sarà fino alla fine del mese. Si tratta dell'estensione a cinque giorni su cinque dell’accordo «Next Normal» sottoscritto due anni fa e che prevede la possibilità di operare da remoto per tre giorni la settimana e che, con l'incremento dei costi energetici dello scorso autunno, a novembre era stato già potenziato includendo da allora i venerdì. Il diritto di svolgere le proprie mansioni da qualsiasi posizione esterna all'azienda, quindi anche da luoghi in genere deputati alla villeggiatura, si chiama “workation” (da “working” e “vacation”) e va sottolineato che questo non incide in alcun modo con il diritto alle ferie.  «È uno stile di vita – riferisce Gianluca Perin, country general manager di Generali Italia – grazie al quale le persone possono svolgere la propria attività da remoto. Chiudere le sedi direzionali è innanzitutto una scelta di sostenibilità ambientale, se si pensa all'energia elettrica risparmiata e alla riduzione di emissioni di anidride carbonica prodotte da un numero minore di spostamenti dei dipendenti con mezzi privati».
L'opzione di lavoro da remoto è stata naturalmente concordata con le organizzazioni sindacali, così da stabilire vari diritti in capo al dipendente quali, ad esempio, il diritto alla disconnessione e la possibilità di adottare lo smart working tutta la settimana, anche in periodi normali, in presenza di precise esigenze di ordine familiare.

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