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Al via 'Imagender', progetto contro gli stereotipi di genere

 Promuovere l'alfabetizzazione mediatica nelle scuole per combattere gli stereotipi di genere: è questo l'obiettivo di "Imagender", progetto promosso nell'ambito del programma Erasmus+ che ha preso il via in queste settimane in Italia, Croazia, Finlandia e Norvegia e proseguirà fino a giugno 2024 .
    Capofila Anonima impresa sociale, cooperativa che gestisce due cinema di comunità a Perugia e Umbertide, nati da progetti di rigenerazione urbana partecipata, con partner Osnovna skola Dobrise Cesarica, scuola statale elementare situata vicino al centro di Zagabria, Mutala school, istituto comprensivo finlandese di Joensuu e Cnema, l'ente cinematografico del comune norvegese di Norrköping.
    "Le immagini digitali tendono a replicare stereotipi di genere che vengono interiorizzati, soprattutto da individui fragili - si legge in una nota dei promotori -: le idee sul ruolo delle ragazze e delle donne nella società, propagate dai media, continuano a perpetuare la disuguaglianza di genere, anche tra le giovani generazioni e anche attraverso i nuovi social media. Per questo è necessario intervenire a scuola, fornendo a insegnanti ed educatori gli strumenti utili per guidare i giovani alunni all'uso e alla fruizione consapevole dei contenuti multimediali".
    "Un'educazione all'immagine - prosegue la nota - che, con Imagender, passerà attraverso la definizione di un vero e proprio manuale, su cui stanno già lavorando in queste settimane i vari partner attraverso un percorso di ricerca e sperimentazione condotto nelle scuole con la partecipazione di educatori, insegnanti e organizzazioni che operano nel campo della produzione audiovisiva e nella lotta contro il disagio giovanile, e che è il principale risultato atteso del progetto.
    Un lavoro che andrà avanti fin dopo l'estate, in vista del corso di formazione transnazionale dedicato agli educatori che si terrà in novembre a Perugia".
    Nei mesi successivi sono poi previsti workshop dedicati a bambini e ragazzi, con particolare attenzione per quelli provenienti da famiglie in cui, culturalmente, le donne subiscono disparità di trattamento legate al genere, ed eventi partecipativi dedicati alla comunità locale nei quattro paesi coinvolti. (ANSA).
   

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