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L'estate giovane, sette esperienze da fare una volta nella vita prima dei 25 anni

La prima estate dopo la maturità? Una delle più belle di tutta la vita. Seguono le estati del periodo universitario quando fatta l'ultima sessione di esami finalmente ci si libera dallo stress. E poi ancora le prime estati quando si è cominciato a lavorare. Ancora senza famiglia, magari in gruppo o perchè no, in solitaria. Un libro, “Cose da fare prima dei venticinque anni” di Giorgio Carella (Bookabook) suggerisce una lista da spuntare, ovviamente a piacere, ma con curiosità divertenti anche per quanto riguarda l'estate. E si sofferma in particolare sull’ultima frontiera del viaggio: la vacanza solitaria. Un modo per sentirsi liberi e scoprire il mondo ma anche una necessità del nostro tempo, per staccare davvero la spina ed esplorare la parte più intima della propria personalità, imparando a conoscersi meglio e a mettersi alla prova. I benefici psicologici di questo tipo di esperienza sono molti: viaggiare da soli rafforza l’autostima, migliora le capacità di apprendimento, apre la mente e rende la persona più flessibile. Per tutti questi motivi, i “solo travel” sono sempre più richiesti, e non solo dai single. I single traveller rappresentano oggi l’11% del mercato (fonte Condor Ferries) e la tendenza cresce soprattutto tra i millennial ed i più giovani. Quasi il 60% di loro ha viaggiato almeno una volta da solo. E sono soprattutto le donne, più degli uomini, ad aver scoperto il piacere terapeutico del solo travel: partire da soli per scoprire culture nuove, fuori ma soprattutto dentro se stessi e godersi libertà ed indipendenza.

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