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Michela Murgia a Ghost Hotel su Sky racconta 7 icone del '900

Da Truman Capote a Mata Hari, da Nikola Tesla ad Anaïs Nin. E poi Palma Bucarelli, Kiki de Montparnasse e Man Ray. Raccontati attraverso le loro indimenticabili storie ma anche tramite oggetti, foto e ricordi lasciati o perduti tra le camere e i corridoi di hotel "simbolo" della loro esistenza. Debutta su Sky Ghost hotel, la nuova produzione Sky Original, con Michela Murgia, nelle vesti di una coraggiosa portiera d'albergo, mestiere realmente svolto dalla scrittrice prima del grande successo dei suoi romanzi.
    Ideata e realizzata da Ruvido Produzioni e scritto da Michela Murgia, Donato Dallavalle e Valentina Pattavina, Ghost Hotel è in onda dal 18 gennaio alle 21.15 su Sky Arte, disponibile anche on demand e in streaming su Now.
    Il programma, realizzato con il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission, è un mondo, un passaggio tra la realtà e il sogno, un luogo ideale che racchiude le storie dei grandi protagonisti dell'arte e della cultura del Novecento che, tra le camere e i corridoi dell'hotel di Michela Murgia hanno intrecciato anche solo un momento delle loro vite straordinarie lasciandovi un pezzo di loro stessi.
    In ogni puntata la scrittrice sfida le inquietanti presenze notturne che popolano il Ghost Hotel entrando in una stanza diversa ogni sera, alla ricerca delle tracce lasciate da sei personaggi chiave del Novecento. Cercando tra oggetti, foto e ricordi lasciati nella camera dai protagonisti, ne rievoca le storie, le passioni e i fallimenti, svelandone anche lati intimi e poco conosciuti. Dai traumi infantili di Truman Capote, consumati all'Hotel Monteleone di New Orleans, alle prime passioni clandestine di Anaïs Nin tra le lenzuola dell'Hotel Central di Parigi, passando per il misterioso eremitaggio del geniale Nikola Tesla nell'ipertecnologico New Yorker Hotel.
    Misteri, passioni e rivelazioni che emergono grazie all'utilizzo di emozionanti immagini di repertorio, coreografie inedite, musiche originali e soprattutto grazie allo storytelling ironico e corrosivo della Murgia. (ANSA).
   

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