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Gli agricoltori belgi si mobilitano. Blocchi ai confini

BRUXELLES - Anche in Belgio cresce la rabbia nel mondo agricolo. Gli agricoltori valloni sono scesi in strada con i loro trattori per bloccare le frontiere. Diversi raduni sono in corso in particolare a Battice, a circa trenta chilometri dalla Germania, e nella città di Aubange, al confine sudorientale con la Francia e il Lussemburgo, chiedendo "prezzi equi per la loro produzione" e "norme più adatte alla realtà". Gli agricoltori annunciano "azioni a cascata" la prossima settimana. Giovedì 1 febbraio è prevista una protesta a Bruxelles, a margine del Consiglio europeo straordinario, con i trattori provenienti da Liegi, Namur e Charleroi.

Cresce di giorno in giorno la mobilitazione degli agricoltori anche in Francia, che - dalle regioni in cui ha preso le mosse, quelle del sud-ovest - è ormai alle porte di Parigi. I trattori hanno bloccato questa mattina l'autostrada A1, a nord della capitale, nel dipartimento dell'Oise. La Coordination Rurale, uno dei sindacati in rivolta, afferma di avere nel mirino "il mercato di Rungis", i mercati generali alle porte di Parigi che potrebbero essere bloccati. Le azioni si moltiplicano su tutto il territorio, con nuovi blocchi filtranti dalla Normandia (nord) a Perpignano (sud). Bloccate alcune arterie di grande scorrimento attorno a Lione, nel centro del Paese.

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