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Qatargate: interrogata l'eurodeputata belga Maria Arena

BRUXELLES - L'eurodeputata socialista belga Maria Arena è stata interrogata oggi dagli investigatori come sospettata nel quadro dell'indagine sul Qatargate sulle presunte tangenti . Lo riferisce la procura federale del Belgio. L'interrogatorio si è svolto senza la richiesta di revoca dell'immunità parlamentare. Arena, molto vicina all'ex eurodeputato pentito Pier Antonio Panzeri, ritenuto l'anima della presunta trama di corruzione in seno al Parlamento europeo, è stata da subito accostata all'inchiesta, senza tuttavia mai essere convocata dagli inquirenti. Nel luglio scorso a casa del figlio erano stati rinvenuti 280mila euro in contanti.

Evidenziato sulla prima pagina del fascicolo consegnato dalla polizia giudiziaria alla magistratura belga il 15 luglio 2022, il nome di Arena compare a più riprese nelle carte dell'inchiesta. Davanti alle notizie, sempre più insistenti, di un suo possibile coinvolgimento nel presunto giro illecito di denaro tra Bruxelles, Doha e Rabat, poche settimane dopo lo scoppio dello scandalo - avvenuto il 9 dicembre 2022 -, l'eurodeputata socialista aveva scelto di dimettersi dal suo ruolo di presidente della sottocommissione per i Diritti umani del Parlamento europeo pur respingendo fermamente ogni accusa.

La pressione sull'ex ministra per l'integrazione sociale del Belgio, complice anche la vicinanza a Panzeri, è tuttavia aumentata all'emergere, nel giugno scorso, del sodalizio commerciale tra il figlio Ugo e il figlio dell'ex giudice istruttore Michel Claise, Nicolas, co-azionisti di una società di cannabis legale. Una circostanza che ha portato lo stesso Claise - che Arena ha negato di conoscere "personalmente" - a lasciare la guida del caso per sospetto conflitto di interessi. E che ha sollevato dure critiche da parte degli altri indagati - l'ex vicepresidente dell'Eurocamera Eva Kaili e l'eurodeputato belga Marc Tarabella su tutti - per il diverso trattamento ricevuto dalla giustizia.

A luglio gli investigatori hanno fatto irruzione nelle proprietà della socialista a Bruxelles alla presenza della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, rivenendo 280mila euro in contanti nell'abitazione del figlio Ugo. Denaro del quale la politica dalle origini italiane ha affermato di non conoscere la provenienza, negando l'ipotesi di un legame con il Qatar o il Marocco. A settembre, in un'intervista rilasciata alle testate francofone Le Soir, La Libre e Le Monde, Arena si è allo stesso modo smarcata dalla vicinanza al pentito Panzeri. "Non è più mio amico, spero di non rivederlo mai più in vita mia", ha affermato, assicurando di non aver mai avuto una relazione sentimentale con lui come circolato a più riprese.

A fine novembre la procura federale del Belgio aveva fatto sapere di non voler avanzare, almeno per il momento, una richiesta di revoca dell'immunità per l'eurodeputata, ritenendo che la misura non fosse "giustificata" poiché necessaria soltanto per "alcuni atti investigativi, come un atto d'accusa o un mandato d'arresto". La mancata revoca dell'immunità non impedisce tuttavia alla giudice istruttrice Aurélie Dejaiffe di mettere Arena sotto accusa.

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