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Borrell, mostro creato da Putin si rivolta contro di lui

BRUXELLES - "Il mostro creato da Vladimir Putin con la guerra in Ucraina sta agendo contro il suo creatore". Lo ha detto l'alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell arrivando al Consiglio a Lussemburgo. "Questo è il momento di sostenere Kiev più di ogni altro momento ed è un bene che l'Epf sia rimpinguato con altri 3,5 miliardi. La guerra sta incrinando la forza militare russa e sta mettendo in crisi il governo: ora una potenza nucleare come la Russia potrebbe affrontare un periodo d'instabilità e dobbiamo prendere in considerazione questo scenario", ha aggiunto.

Il Consiglio ha infatti adottato oggi la decisione che aumenta il tetto finanziario complessivo del Fondo europeo per la pace (EPF) di 3,5 miliardi di euro, sulla base del precedente accordo del 20 marzo 2023. Con l'integrazione di oggi il massimale finanziario complessivo ammonta ora a oltre 12 miliardi di euro (a prezzi correnti). Questa decisione invia "un chiaro segnale politico del costante impegno dell'Ue a sostenere militarmente l'Ucraina e gli altri partner", si legge nella nota diffusa.

"Seguiamo l'evolversi della situazione interna russa, anche se naturalmente non tocca a noi interferire", ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani arrivando in Lussemburgo. Rispondendo a una domanda se questi ultimi sviluppi potranno avere un affetto sulla controffensiva ha detto: "Dipende dalla situazione ma certamente l'assenza di Wagner non rafforza l'armata russa. Ne discuteremo oggi con i ministri degli affari esteri e con Dmitro Kuleba, che si collegherà".

Secondo il ministro degli esteri svedese Tobias Billström "ciò che è accaduto in Russia è un fatto interno. Dobbiamo avere consultazioni con i nostri alleati prima di avere un'analisi approfondita, è troppo presto, sono passate solo poche ore"."La Russia sta chiaramente perdendo la guerra, ecco perché dobbiamo stare accanto all'Ucraina e oggi al Consiglio avremo una discussione sulle politiche relative all'allargamento e al sostegno che siamo disposti a dare".

"Vediamo una lotta di potere interna, un atto del dramma russo e crepe nella propaganda russa. Non ci immischiamo. Con la sua brutale guerra di aggressione contro l'Ucraina, Putin sta distruggendo il suo stesso Paese", ha commentato la ministra tedesca degli Esteri, Annalena Baerbock.

Il ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis, dal Lussemburgo, chide "con forza ai nostri alleati di prendere molto seriamente la nostra particolare situazione, di tenere conto di tutto ciò che sta accadendo in Russia e di elaborare piani specifici per rafforzare i paesi con un confine con la Russia e la Bielorussia". "Ci è stato ripetuto per diversi decenni", ha continuato il politico lituano, "che è possibile parlare con la Russia e, successivamente, che è possibile prevedere le sue azioni. Noi, invece, abbiamo sempre affermato che la Russia rappresenta un pericolo in quanto altamente imprevedivile". "Abbiamo visto sabato", ha concluso Landsbergis, "che un'unità militare ha impiegato appena mezza giornata per arrivare a 200 km da Mosca. Ora è facile capire con quanta facilità potrebbe attraversare la Bielorussia e minacciare direttamente in nostro Paese".

"Stiamo monitorando la situazione in Russia, quanto è accaduto è un fatto interno e mostra l'enorme errore strategico di Vladimir Putin" nel dar vita "all'invasione illegale dell'Ucraina", ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in un punto stampa da Vilnius con il presidente della Lituania Gitanas Nauseda. "Stiamo monitorando anche la situazione in Bielorussia e definiamo irresponsabile l'annuncio della Russia di trasferire lì armi nucleare tattiche. Non abbiamo alcuna indicazione di un possibile uso di queste armi ma restiamo vigili", ha aggiunto.

Se la Russia, con il trasferimento di armi nucleari tattiche in Bielorussia, "pensa di poterci intimidire per il nostro sostegno all'Ucraina, per lei sarà un fallimento. Noi staremo al fianco dell'Ucraina per tutto il tempo necessario", ha spiegato Stoltenberg sottolineando che a Vilnius gli Alleati "prenderanno decisioni per le sfide che ci attendono nei prossimi decenni".

I piani di ammutinamento delle milizie Wagner di Yevgeny Prigozhin hanno mostrato che "il sistema di Putin si è chiaramente indebolito" e "quando il sistema si indebolisce, non è automaticamente un buon segno per gli autocrati. Siamo più vigili che mai". Lo ha detto il commissario Ue per il Mercato interno, Thierry Breton, parlando ai microfoni di France Inter. "Qual è l'immagine oggi di Vladimir Putin? Appare agli occhi di tutti" come "un capo di bande armate. Di queste milizie ora dobbiamo tenere conto", ha sottolineato Breton.

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