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I visitatori invadono i borghi della Sicilia, è scattato il Festival dei piccoli tesori nascosti

Sessanta centri dell'isola nel programma, da Palazzo Adriano a Mirto, da Graniti a Castelbuono. Esperienze nei laboratori alla scoperta delle arti dimenticate. Visite in luoghi mozzafiato

Innamorati della bellezza. È una piccola invasione quella che sta già avvenendo nei borghi siciliani dove si è aperto il festival Borghi dei Tesori. I visitatori sono giunti con ogni mezzo per poter approfittare delle aperture di siti normalmente non visibili, ma anche per partecipare a esperienze, laboratori, concerti, degustazioni. Un popolo compatto che ha studiato con attenzione i percorsi da fare, ma si è lasciato trasportare.

Nessun borgo è rimasto vuoto, ciascuno ha ricevuto le sue visite, dalle Madonie ai Nebrodi, dai paesini di montagna a quelli affacciati sul mare, dalle visite all’ex set di Nuovo Cinema Paradiso di Palazzo Adriano, dove le guide erano le comparse di trent'anni fa, all'aula monarchica di Vallelunga Pratameno, con tanto di pagella nominativa per ciascun visitatore, dalla banda del paese che suona a Mirto alle straordinarie Rocche dell’Argimusco di Montalbano Elicona. Ma sono soltanto alcuni esempi tra le cento esperienze e passeggiate del programma. Tante coppie, famiglie, gruppi di amici, accolti ovunque da una squadra entusiasta di giovani e giovanissimi pronti a smarcare i coupon (uno è valido per tutti i borghi partecipanti, si acquistano su www.borghideitesori.com, dove si trova anche l’intero programma), spiegare, accompagnare: chi è corso sulle orme delle nobildonne (l’Infantilora unisce affettuosamente Contessa Entellina e Giuliana), ha sbirciato gli stemmi, è entrato nei conventi; chi ha preferito immergersi nella natura e partecipare alle escursioni, o ha voluto mettersi alla prova scendendo nelle grotte, ha cercato le cascate o è salito sulle rupi e chi si è accontentato di un tramonto di fuoco con un calice di vino in mano.

Esaurite in poche ore alcune delle visite alle aziende del progetto satellite Terre dei Tesori. Molto frequentati i laboratori: ogni borgo ha cercato tra le sue tradizioni, anche dimenticate, recuperando i gesti antichi degli artigiani, le ricette dei piatti che ormai nessuno prepara più. Senza contare le chiese sconosciute, dove magari si scopriva inattesa una Madonna del Gagini, il mulino con l'antica macina a pietra, la centrale idroelettrica, la miniera dimenticata. Un’unica immersione di bellezza che sa soprattutto di riappropriazione della propria identità. Il sabato e la domenica escursioni la mattina, visite e laboratori dalle 16 alle 22.

I borghi sono 56, spalmati su otto province, e il prossimo weekend (4 e 5 settembre) si aggiungeranno Pollina e Blufi, che ha dovuto rinunciare a questo primo fine settimana per i gravi danni dovuti agli incendi. Borghi dei Tesori Fest è promosso dalla Fondazione Le Vie dei Tesori in collaborazione con tutti i Comuni e Fondazione Con Il Sud, ed è sostenuto da IGT e Fondazione Sicilia con il supporto di Planeta. Un unico coupon per le visite nei luoghi, valido per tutti i borghi e in entrambi i weekend: dieci visite costano 18 euro, a scelta tra i luoghi del circuito, oppure 10 euro per 4 visite, 3 euro per una visita. Si acquista sul sito e si riceverà una mail di risposta con un QR code da mostrare all’ingresso dei luoghi. Chi vuole può prenotare, scegliendo data e orario della visita. Ingressi contingentati e green pass (o tampone recente negativo) in tutti i luoghi al chiuso. Stesso discorso per le esperienze e le passeggiate, per le quali bisogna prenotare e acquistare un coupon specifico per ciascun appuntamento. Il tutto rispettando le regole del contingentamento e del distanziamento.

Eccoli quindi i borghi: nell’Agrigentino, Bivona, Burgio, Caltabellotta, Naro, Sambuca, Sant’Angelo Muxaro e Santo Stefano Quisquina; nel Nisseno, Butera, Montedoro, Sutera, Vallelunga Pratameno; nel Catanese, Licodia Eubea, Militello Val di Catania, Piedimonte Etneo; nell’Ennese, si salirà a Centuripe e Sperlinga. Sui Nebrodi, o comunque nel Messinese, i più piccini, Castelmola, Condrò, Frazzanò, Graniti, poi Mirto, Monforte San Giorgio, Montalbano Elicona, San Marco d'Alunzio, San Piero Patti, San Salvatore Fitalia, Santa Lucia del Mela, Savoca. E il folto drappello del Palermitano: Bompietro, Caccamo, Castelbuono, Castellana Sicula, Castronovo, Collesano, Contessa Entellina, Gangi, Geraci Siculo, Giuliana, Godrano, Gratteri, Isnello, Lercara Friddi, Montemaggiore Belsito, Palazzo Adriano, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Pollina, Prizzi, Roccapalumba, San Mauro Castelverde, Vicari. Chiudono il Ragusano, con Chiaramonte Gulfi e Monterosso Almo e il Siracusano, con Buccheri e Portopalo di Capo Passero.

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