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Internazionali di Roma: esce anche Djokovic, Rune vede la finale

È presto per parlare di passaggio di testimone, ma certo la vittoria di Holger Rune su Novak Djokovic ai quarti di finale degli Internazionali di Roma lascia il segno al Foro Italico. Il nuovo che avanza si prende la scena sulla terra rossa capitolina: giovane e sfrontato, il danese non dimostra alcun timore reverenziale verso il fuoriclasse serbo, e conquista la semifinale dell’Open romano. L’interruzione per (tanta) pioggia alla fine del secondo set (sul punteggio di 6-2, 4-5 per Rune) non basta a Nole per avere la meglio su questo ragazzino terribile (classe 2003), che al Master di Parigi Bercy 2022 lo aveva battuto in finale, diventando il primo tennista di sempre a superare in un singolo evento Atp cinque top 10.

Al Centrale, Rune è troppo atletico, troppo fresco per Djokovic (sei volte campione a Roma): il primo set dura 38 minuti. Al secondo parziale Novak appare più pimpante, mentre il pubblico del Foro prosegue nel suo tifo caldissimo: una palla chiamata lunga (ma che Rune giudica buona per lui), scalda gli animi in campo, e le telecamere colgono il danesino infuriato con il giudice di sedia Lahyani: «Sei un pagliaccio totale», urla Holger. Ci si ferma sul 5-2 per Nole, che chiama un’interruzione per il fisioterapista (e Rune prosegue nel suo brontolare), poi il set (dopo un’ora e sette minuti di interruzione) riprende e il serbo lo fa suo con un game impeccabile: 6-4.

Al terzo parziale Djokovic è nervoso, s'arrabbia col suo team, sfotte Lahyani («Ma perché devi impiegare 20 secondi per dirlo?»), subisce un altro break e perde. Il sorriso sul volto di Rune, in genere perennemente imbronciato, è radioso. «Non ricordo così tanti giorni di pioggia da quando gioco a Roma - dice Djokovic -. Le condizioni erano difficili e il gioco molto più lento. Mettere una copertura per il Centrale? Questo è un dibattito per ogni torneo, ed è un investimento enorme. Ma ho sentito che, a causa dei monumenti, ovunque a Roma è molto difficile ottenere i permessi per fare qualsiasi tipo di espansione».

Novak non risparmia complimenti al più giovane rivale: «Rune stava semplicemente meglio. Ha giocato troppo bene per me e ha mantenuto i nervi saldi, meritando di vincere. Non ho consigli da dargli, anzi sarò io a chiederglieli visto che mi ha battuto già due volte...». Chiusura sul Roland Garros: «Mi sento fiducioso, ma se sarà l’edizione più aperta degli ultimi 20 anni dipenderà dalla presenza o meno di Nadal». Rune, dal canto suo, dice di non considerarsi il nuovo bad boy del tennis, ma solo di giocare «con molta passione: non so perché dovrebbe essere considerata una cosa da cattivo ragazzo», spiega. «Un bad boy rompe le racchette, io non ne ho mai ma rotte». Poi sulla sfida con Djokovic: «È stato un grande match, ho iniziato forte. Gestire la pioggia è stato un pò difficile».

Un plauso poi va agli oltre 6 mila tifosi rimasti ieri a tifare Lorenzo Musetti, in campo con Tsitsipas fino alle due di notte (l'azzurro eliminato dal greco). Intanto, il numero uno della Federtennis, Angelo Binaghi, ha confermato che sono stati superati i 22 milioni di incasso.

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