«Ho il cuore spezzato nell’annunciare che devo ritirarmi da Wimbledon a causa del risultato positivo del test Covid-19»: il sogno di Matteo Berrettini è finito nella maniera più beffarda a poche ore dal suo match d’esordio ai Championships, contro il cileno Cristian Garin.
È l’anno orribile del tennista romano, fermo tre mesi per un doppio infortunio e costretto già a saltare Montercarlo, Madrid e Roma; il rientro con la doppia vittoria sull'erba, prima a Stoccarda poi al Queen's, lo aveva di nuovo lanciato nei pronostici dell’All England. Di fatto, Berrettini, finalista lo scorso anno sull'erba londinese, a Wimbledon si era presentato con il favore dei pronostici, e il massimo della fiducia dopo due trionfi consecutivi sull'erba. «Non ho parole per descrivere l’estrema delusione che provo - sono le parole di Berrettini pubblicate sul suo profilo Instagram -. Il sogno è finito per quest’anno, ma tornerò più forte».
E se ora altri tennisti a Wimbledon tremano, sperando che l'incrocio con Berrettino non sia causa di un focolaio, è intanto una beffa crudele per il 26enne tennista romano, che quest’anno era già stato costretto a saltare tutta la stagione sulla terra rossa a causa di un’operazione alla mano destra. Un lungo stop dal quale Matteo era uscito benissimo, vincendo nell’ultimo mese prima il torneo di Stoccarda quindi quello del Queen's. Nove vittorie di fila sull'erba - e un 2022 da imbattuto sulla superficie a lui più congeniale - che sommate alle 11 (in 12 match) dell’anno scorso avevano portato il suo totale a 20 successi negli ultimi 21 incontri su questa superficie.
Anche per questo, nonostante per il seeding di Wimbledon fosse solo in ottava posizione, Berrettini era considerato dagli allibratori locali il secondo favorito del torneo londinese, dietro al solo Novak Djokovic. Anche per via di un sorteggio decisamente favorevole, che solo nei quarti di finale gli aveva opposto il primo avversario di spessore, il greco Stefanos Tsitsipas, favorito n.4. Quindi, prima dell’eventuale rivincita in finale contro Djokovic (finito nell’altra parte del tabellone), Berrettini avrebbe potuto incontrare Rafa Nadal, con il quale l’italiano si è allenato sul Centre Court solo lo scorso venerdì. L’ultima apparizione pubblica di Berrettini, che come ha spiegato nel post apparso oggi sui suoi canali social, in seguito a lievi sintomi influenzali, aveva preferito auto-isolarsi.
Berrettini aveva saltato la tradizionale conferenza della domenica, e anche l'allenamento. Fino al test anti-Covid a cui si è sottoposto questa mattina. Una premura del tutto personale, e non imposta dal regolamento dei Championships, dal momento che nel Regno Unito un positivo al Covid non è neppure obbligato per legge all’auto-isolamento.
«Ci mancherai, Matteo: torna più forte nel 2023», il messaggio del torneo. Si chiude così, prima ancora di cominciare, un’edizione maledetta per l’azzurro, che era già stato fortemente penalizzato dalla scelta dell’Atp di non assegnare a Wimbledon punti validi per il ranking dopo l’esclusione dei giocatori russi e bielorussi. Una decisione che costerà all’italiano, attualmente n.12 del ranking, l’uscita dai top20 dal momento che perderà i mille punti conquistati proprio all’All England Club 12 mesi fa.
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