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Martina Trevisan sconfitta dalla stella del futuro, la diciottenne Coco Gauff

Martina Trevisan sorride e saluta il Roland Garros, Parigi almeno per stasera è di Coco Gauff. Si ferma alla semifinale la splendida corsa dell’azzurra allo Slam francese, mentre sembra cominciato ora il sogno della 18enne americana, un soprannome di battesimo (Cori trasformato nel bisillabo simbolo di madamoiselle Chanel) che evoca forti suggestioni sotto la torre Eiffel. Le bastano due set, 6-3 6-1, per battere la Trevisan appesantita da un dolore alla coscia destra che la costringe a giocare il secondo set con una vistosa fasciatura.

Ma non le toglie il sorriso finale, come mostra il saluto al pubblico parigino con tanto di mani a cuore, anche perché la semifinale di oggi le vale il posto n.26 nel ranking Wta, migliore azzurra appena davanti a Camila Giorgi.

Quanto alla Gauff - baby fenomeno del tennis Usa, predestinata sin dalla vittoria a 15 anni su Venus Williams a Wimbledon 2019n - tra Coco e la gloria del Roland Garros c'è l’ostacolo più grande. In finale incontrerà la n.1 del mondo: la polacca Iga Swiatek ha superato in totale agilità la sua semifinale, 6-2, 6-1 alla russa Darja Kasatkina.

Rapida, a dire il vero, è stata anche la vittoria dell’americana, che raggiunge così la sua prima finale Slam. Poco meno di un’ora e mezza di partita, e la n.23 del mondo ha domato la Trevisan, che con l’exploit salirà dal 59/o al 26/o posto del ranking.

«Martina ha già vinto il suo Roland Garros - le parole del presidente Fit, Angelo Binaghi, prima del match a ricordare come la tennista fiorentina abbia dovuto battere l'anoressia per arrivare fin qui -. La storia sua e del suo team è molto emozionante, per certi versi travolgente, tenendo conto di quanto successo di recente a Martina. Di sicuro è inaspettata, e per questo ancora più bella». Certo, una volta cominciato il match, Trevisan ci aveva creduto fino in fondo. Alla terza partecipazione sulla terra rossa parigina, come la sua rivale di oggi, l’azzurra aveva vinto l’unico incrocio precedente (7-5 al terzo), disputato proprio al Roland Garros, nel secondo turno del 2020, peraltro dopo che la statunitense era stata avanti un set ed un break. Stavolta, l’inizio è contratto per tutte e due. Al terzo game break della Gauff, che lamenta l’alto volume delle «grida» dell’azzurra a ogni colpo. «Lo abbassi, per favore», la richiesta del giudice di sedia al cambio campo. «Non c'è nulla da cambiare nel mio modo di stare in campo», in sintesi la risposta di una Trevisan piena di personalità. Parte una serie di break e contro break, con l’azzurra però costretta a rincorrere e tra tante difficoltà al servizio, sul 4-3 il passaggio fondamentale: Gauff tiene il suo servizio e si allontana. Un diritto lungolinea della Gauff chiude il primo set sul 6-3.

Al cambio campo, l’azzurra chiama la fisioterapista per un massaggio alla coscia sinistra, e torna con una fasciatura. Simbolo della sua voglia di non mollare, il quarto gioco: 14 minuti di scambi e 20 punti, tre palle-break annullate e poi alla quarta il 3-1 della Gauff. Da lì, Coco va leggera (il 4-1 arriva tenendo il servizio a zero), Martina inciampa anche in doppi falli e falli di piede, l’americana ne approfitta, brekka ancora e chiude facile sul 6-1. Dopo aver esultato, la statunitense lancia anche un muto ma forte appello, scrivendo su una telecamera «Pace, basta alla violenza delle armi», chiaro riferimento alle recenti stragi in Texas e Oklahoma.

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