Lo snowboard assicura all’Italia l'undicesima medaglia di Pechino 2022, una in più di quelle vinte a PyeongChang 2018. Il merito è della determinazione della squadra mista di cross, specialità all’esordio olimpico, che ha visto la portabandiera azzurra Michela Moioli e il bronzo nell’individuale Omar Visintin vincere l’argento, battuti di 20 centesimi solo dai veterani americani Lindsey Jacobellis e Nick Baumgartner, gli atleti più anziani nella disciplina, con i loro 76 anni combinati e le 9 partecipazioni ai Giochi.
Nella fitta nevicata al Genting Snow Park di Zhangjiakou, gli azzurri hanno impreziosito la prova grazie al quarto posto di Lorenzo Sommariva e Caterina Carpano: il team Italia 2 ha chiuso al quarto posto, dietro il Canada (Eliot Grondin e Meryeta Odine), perché nella finale c'erano ben due squadre tricolori.
La Moioli, con il volto ancora pieno di lividi per la caduta di giovedì nella finalina di cross individuale, ha dimostrato di avere una volontà ferrea malgrado abbia visto sfumare la conferma olimpica, risollevandosi dopo la botta sia fisica sia morale incassata giovedì e trovando una medaglia quanto mai preziosa.
Lei, amicissima di Sofia Goggia, ha ringraziato il compagno di squadra Visintin, altro esempio di grande determinazione dato che, appena il 10 dicembre, l’altoatesino vincitore di una Coppa del Mondo, volò fuori pista durante una prova di Coppa a Montafon, in Austria, riportando un trauma cranico, la lussazione del gomito sinistro e una rottura del tendine.
«Ho dovuto dare tutto e Omar mi ha trascinato, l’ho seguito», ha affermato la Moioli a fine gara e, ripensando alla finale mancata di giovedì, ha tagliato corto: «Quel giorno è andata cosi», pur mostrando ancora disappunto. «Era la prima volta di questa gara alle Olimpiadi e alla fine è una possibilità di medaglia in più - ha aggiungo la snowboarder bergamasca -. Io ero tesa, molto, però avevo Omar che, oltre a partir davanti, mi ha trascinato con la sua tranquillità e positività, e ho cercato solo di fare una bella gara: una bella prova anche per me perché dopo l’altro giorno ero in down. Questi due giorni ho fatto fisioterapia alle caviglie, per i postumi della caduta nel singolo, poi Omar ha fatto il bronzo e mi son gasata tantissimo.
Visintin, da parte sua, ha detto di essere abituato a vedere «Michela correre. È stato bello fare la gara insieme», mostrando ancora una volta affiatamento. «Avrei messo la firma per l’argento e il bronzo - il bilancio personale dell’azzurro -. Dopo la gara individuale sapevo che la prova a squadre sarebbe stata una grossa possibilità di medaglia, soprattutto con Michela che è in formissima. Ho lavorato nell’ultimo mese e mezzo per essere qui dopo l’infortuni. I medici mi avevano detto che ce l’avrei fatta ed io ho cercato di vivermela bene, anche se non fossi stato al 100%. Sicuramente perdere un mese completo di allenamento mi ha tolto forza nel braccio e nella parte alta del corpo. Quel mese l’ho sfruttato per riposarmi».
La Moioli, in semifinale, aveva piegato con un buon vantaggio la Jacobellis che, affermatasi nell’individuale del 10 febbraio era riuscita a ritornare sul podio olimpico a distanza di sedici anni dall’argento beffa dei Giochi di Torino 2006, diventato un tormentone, come da lei raccontato.
«Il primo obiettivo è raggiunto: abbiamo superato il numero di medaglie vinte a Pyeongchang», ha commentato da parte sua il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ricordando che il risultato «lo abbiamo fatto grazie a una disciplina come lo snowboard dove siamo diventati una potenza mondiale» grazie al bottino di un argento e un bronzo. L’ultima medaglia «rappresenta per la nostra portabandiera Michela una straordinaria rivincita dopo la gara individuale dell’altro giorno e per Omar una meravigliosa conferma delle sue grandi capacità», ha aggiunto Malagò che ha avuto parole di ringraziamento anche per la coppia di Italia 2. «Complimenti a Caterina e Lorenzo che hanno lottato fino all’ultimo. Questa Italia può regalarci altre gioie», ha concluso.
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