Se il 2021 è stato indimenticabile per lo sport italiano, anche questo 2022 da poco cominciato sembra promettere bene, almeno per Matteo Berrettini. Battendo in cinque set il francese Gael Monfils in un match per cuori forti, il romano è diventato il primo azzurro a qualificarsi per le semifinali dell’Open d’Australia e ora è chiamato ad un nuovo exploit per cercare di avere la meglio sull'esperienza e la classe di Rafa Nadal, unico tra i «Big three» presente a Melbourne ed a caccia del 21/o slam in carriera per sopravanzare i due grandi rivali. Nel frattempo, a raggiungerlo nello storico traguardo potrebbe essere anche Jannik Sinner, che nelle primissima mattinata di domani in Italia scenderà in campo contro il greco Stefanos Tsitsipas.
Per riposare un po’ dalle fatiche odierne, Berrettini ha già detto che vedrà il match per tifare il connazionale, cominciando intanto a pensare al suo prossimo impegno. «Nadal l’ho affrontato solo una volta, in semifinale all’Us Open (nel 2019, ndr), ed è stata dura, so che mi aspetta una grande battaglia. Entrambi siamo andati al quinto set e dobbiamo recuperare. Io sono più giovane, ma lui ha più esperienza, ma so di poterlo battere», ha detto a caldo l’azzurro, in vista della sfida di venerdì. Per issarsi tra i migliori quattro del torneo, Berrettini ha vissuto almeno tre vite nella Rod Laver Arena, in un match durato tre ore e 49 minuti e che lui credeva di avere in pugno dopo aver vinto le prima due partite con un doppio 6-4.
«Stavo sul 2-0, pensavo di avere la partita in mano e invece mi sono trovato al quinto...», ha confessato l’azzurro, che nel terzo e quarto set ha avuto un calo fisico e un black out di concentrazione, permettendo a Monfils di rifilargli due 6-3 consecutivi e rimettere tutto in gioco. «All’inizio del quinto, mi sono detto di colpire più forte che potevo e di lottare su ogni punto. Ho trovato energie che non pensavo di avere. Trovare subito il break mi ha dato fiducia», ha spiegato il romano, che dopo essersi portato in fretta sul 4-0 ha portato a casa il match con un 6-2 senza appello, rivolgendosi poi con un polemico «non sento» a una parte del pubblico un po’ troppo rumoroso. Ma cosa conta rispetto ai tanti applausi e al risultato raggiunto: »Sono felicissimo e super orgoglioso. Non credo sia sbagliato dire che sto scrivendo la storia del tennis italiano», ha detto sorridente in conferenza stampa.
Un match in fotocopia con l’azzurro aveva giocato in precedenza Nadal contro il canadese Denis Shapovalov, durato oltre quattro ore per un punteggio finale di 6-3, 6-4, 4-6, 3-6, 6-3. «È stato un piccolo miracolo, sarò onesto, sono distrutto fisicamente», ha commentato il campione di Manacor, che è stato anche duramente attaccato dal rivale, secondo il quale perdeva troppo tempo nelle pause. Nella foga, Shapovalov ha anche puntato l’indice sul giudice di sedia, urlandogli «corrotto». Il canadese si è poi pentito ma non ha cambiato idea sul fatto di ritenere che Nadal sia stato avvantaggiato.
Domani il quadro dei quarti si completa con le sfide tra Sinner e Tsitsipas e tra il n.2 al mondo Daniil Medvedev e il canadese Felix Auger-Aliassime. L’azzurro, inserito da subito dai bookmaker tra i possibili vincitori del torneo, a Melburne finora ha perso solo un set in quattro incontri, dimostrando in ogni occasione una grande solidità, fisica e mentale. Nei pronostici, l’azzurro è dato lievemente favorito sul greco, il quale ha detto di temere di lui, oltre alle grandi qualità tecniche e atletiche, soprattutto il sangue freddo che mostra in campo.
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