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Festa della Liberazione, l'omaggio di Mattarella e Meloni all'Altare della patria

Alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è svolta a Piazza Venezia la cerimonia in occasione della ricorrenza del 25 Aprile, Festa della Liberazione. Mattarella ha ricevuto il saluto del picchetto d’onore, con lui il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Il capo dello Stato ha poi deposto la corona di alloro al Milite Ignoto all’Altare della Patria e si è poi fermato davanti al monumento per un momento di raccoglimento. La Canzone del Piave ha accompagnato la deposizione al sacrario.

A piazza Venezia c’erano anche le alte cariche della Repubblica, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, la presidente della Corte costituzionale, Silvana Sciarra. Alla cerimonia hanno preso parte anche il presidente della Regione Lazio, Rocca, e il sindaco di Roma, Gualtieri.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani e la sottosegretaria alla Difesa Isabella Rauti hanno deposto una corona d’alloro sotto la grande targa commemorativa del Mausoleo dei Martiri alle Fosse Ardeatine a Roma. «Siamo qua perché questa è la commemorazione della Liberazione dal nazifascimo. E questo è il luogo dove i caduti hanno riscattato il nome dell’Italia. Non è il luogo dove fare polemiche ma dove difendere i valori e rispettare il dolore delle famiglie», ha detto Antonio Tajani. «Questa festa non deve essere divisiva. Sono persone cadute per l’Italia e per riscattare l’onore del nostro Paese - prosegue - la libertà è un valore che non può conoscere frontiere o divisioni di parte. Abbiamo il dovere di difenderla ogni giorno con la nostra azione e le nostre scelte, anche con quello che insegnano ai nostri figli». Un'altra corona è stata deposta dal segretario generale della Cgil Maurizio Landini.

La cerimonia a Palermo

Si è svolta nel parco Piersanti Mattarella a Palermo la cerimonia celebrativa del 78° anniversario della Liberazione. Alla presenza dei vertici delle forze armate, delle forze di polizia territoriali, delle delegazioni dell’Anpi e delle associazioni combattentistiche e d’arma, e di numerosi cittadini, sono state deposte le corone d’alloro alla base dei cippi commemorativi dei martiri siciliani della Divisione Acqui e del comandante partigiano Pompeo Colajanni. Alla cerimonia hanno partecipato tra gli altri il prefetto di Palermo Maria Teresa Cucinotta, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla il presidente dell’Anpi Ottavio Terranova, il presidente dell’Antimafia regionale Antonello Cracolici.

«Il 25 aprile sarà sempre il giorno del ricordo e della celebrazione di una data storica per il nostro Paese - ha detto il sindaco Roberto Lagalla. Una ricorrenza che ha rappresentato la fine delle ostilità del conflitto mondiale e la caduta del nazifascismo e dal 25 aprile è partita l’affermazione della libertà e della democrazia e anche da Palermo deve andare avanti la difesa della Costituzione, di quella sacralità laica che oggi celebriamo col giorno della Liberazione. Ottant’anni fa si è affermata anche una grande forza europea e internazionale, purtroppo oggi messa in discussione da nuovi bagliori di guerra in Europa. È la memoria, dunque, che deve guidare le strategie che guardino alla tutela della dignità di un Paese, alla sovranità dei popoli».

Il ministro Musumeci a Catania

«Stamane ho deposto a Catania, insieme al prefetto, una corona d’alloro al Sacrario dei caduti italiani, in nome della pacificazione nazionale, riconsacrando il valore irrinunciabile della libertà e della democrazia.» Lo dice il ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci che ha partecipato alla commemorazione catanese per l’anniversario della Liberazione col prefetto Maria Carmela Librizzi e l’arcivescovo di Catania Luigi Renna.

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