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Regionali, in Sicilia i Cinquestelle si riavvicinano al Pd

La rottura potrebbe essere evitata in extremis. I 5 Stelle siciliani, che mercoledì erano a un passo dal decidere la corsa solitaria, ora si riavvicinano al Pd. Complice un’apertura che è arrivata da Giuseppe Conte.

È un’altalena di posizioni. Malgrado siano state celebrate appena una settimana fa le primarie che hanno incoronato Caterina Chinnici sfidante del centrodestra i grillini hanno messo in dubbio il rispetto dell’alleanza con Pd e sinistra di Claudio Fava. Ciò perché per Conte «il Pd non può rompere a Roma e chiedere il rispetto del patto in Sicilia». E così da due giorni filtravano indiscrezioni secondo cui i grillini siciliani stavano organizzandosi per correre da soli, candidando il capo politico Nuccio Di Paola o il deputato termitano Luigi Sunseri.

Invece nella notte di mercoledì i deputati siciliani si sono informalmente consultati reciprocamente ed è emersa la volontà della maggioranza di rispettare l’alleanza del Pd. Contemporaneamente ieri Conte ha aperto a intese solo locali.

Dunque la partita si riapre. Anche se il nuovo abbraccio fra Pd e grillini riguarderebbe solo le Regionali mentre resterebbero separate le strade (e dunque i simboli) nella scheda per le Politiche.
Ieri il Pd ha pressato molto per il mantenimento dell’alleanza con i grillini. Il segretario regionale Anthony Barbagallo ha detto che «se dovessero rompere l'alleanza con noi, io lo considererei alto tradimento. Alla base dell'alleanza che ha portato alle primarie c'è una “obbligazione politica”, che prevede l'appoggio del vincitore. Non stiamo mica giocando». Barbagallo ha rivendicato l’esistenza di alleanze già operative in varie realtà malgrado la rottura in corso a Roma: «Una cosa sono le Politiche e un'altra cosa è quello che accade sui territori. Allora che facciamo? A Napoli azzeriamo la giunta o a Termini Imerese buttiamo fuori gli assessori? Il percorso avviato in Sicilia è di alternativa al governo Musumeci».

Ma Di Paola, letta l’intervista, ha ributtato la palla nella metà campo del Pd: «Noi vogliamo che l’alleanza venga rispettata anche a Roma. A meno che la rottura non sia determinata dai sondaggi secondo cui senza di noi il Pd prenderebbe qualche punto in più...».

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