Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Bruce Springsteen incanta la Capitale, in 60 mila al Circo Massimo: "Daje Roma"

ROMA. Se ti chiamano Boss un motivo ci sarà pure. E ieri sera Bruce Springsteen, se mai ce ne fosse stato bisogno, lo ha dimostrato una volta ancora. Gladiatore tra i gladiatore, il Boss si è preso l'arena per eccellenza: il Circo Massimo.

E lui, Bruce, non ha deluso le attese e, come c'era da aspettarsi, ha regalato sorprese e spettacolo puro per quattro ore di show ai sessantamila fan che, dopo il doppio appuntamento a Milano all'inizio di luglio, si sono dati appuntamento a Roma, sfidando anche le aumentate misure di sicurezza - a colpi di metal detector, unità cinofile, unità antiterrorismo -, dopo i fatti di Nizza. E proprio ai «fratelli francesi» Springsteen ha dedicato a metà concerto un pensiero, esprimendo «vicinanza».

Quando alle 20.20 il cantautore a stelle e strisce con origini italiane sale sul palco sulle note di C'era una volta l'America di Ennio Morricone il Circo Massimo (diventato piazza «esterna» del Postepay Sound Rock in Roma) impazzisce, il rocker ricambia con un «Vi amo, grazie», in italiano quasi perfetto. La vista da lì si perde tra i monumenti dell'antica Roma e la folla. T-shirt, gilet, jeans tutto rigorosamente 'black', viene accolto da un mare di cuori rossi che sventolano nella dolce notte romana, la risposta della capitale agli striscioni esposti a San Siro giusto due settimane fa.

Subito arriva la prima sorpresa per il pubblico: l'omaggio di Springsteen a Roma («bello essere nella città più bella del mondo. Roma daje») è New York City Serenade, brano che finora non aveva ancora suonato nel River tour, quello che nelle intenzioni doveva celebrare The River, il doppio album del 1980 ripubblicato in cofanetto solo qualche mese fa, con tutte le canzoni suonate dal vivo e che con il tempo ha preso forme e modi diversi, cambiando di città in città, di data in data.

Anche Summertime Blues, poco dopo, è un inedito per questa tournee. A 66 anni Bruce Springsteen ha energia ed entusiasmo da vendere: è generoso con il pubblico, si diverte, raccoglie i cartelloni che i fan gli sventolano sotto al palco per chiedere le canzoni del cuore, le canzoni di una vita. Ne raccoglie uno, due, tre. Quattro. La scaletta si plasma a immagine e somiglianza del pubblico romano.

Alla fine i cartelli più spiritosi, le richieste più inconsuete sono state premiate: tutti sul palco con lui per la sua prima volta al Circo Massimo. Il ragazzino di 13 anni che voleva suonare la batteria perchè la sta studiando, la ragazza che chiedeva di ballare ed ha avuto l'onore di un liscio e quella che ha coronato il sogno di suonare la chitarra con il suo mito.

Tra i vip in platea si sono visti Tim Robbins, Valeria Golino, Valerio Mastandrea, Kasia Smutniak, Flavio Insinna, Rocco Papaleo, Alessandro Baricco, Alessandro Mannarino. Prima del Boss sul palco del Circo Massimo erano saliti la Treves Blues Band e i Counting Crows.

Caricamento commenti

Commenta la notizia