ROMA. La "cantantessa" catanese racconta per la prima volta di suo figlio Carlo. Un bambino nato "senza un padre" ossia grazie ad un donatore sconosciuto. La 41enne Carmen Consoli parla a lungo - in un'intervista al settimanale Grazia - della sua vita privata.
"Per il mio bambino ho scelto il seme di una persona disponibile a essere contattata. Non voglio che Carlo - spiega - passi la vita a cercare suo padre negli occhi di un uomo. E' stato mio papà, scomparso nel 2009, a suggerirmi l'idea di avere un figlio da sola. Era anticonformista, libero, convinto della enorme superiorità delle donne".
La cantautrice aveva desiderato da sempre un figlio: "Credo di essere nata mamma, ma stavo diventando grande... poi ho visto Gianna Nannini e ho pensato 'Allora si può fare'. Così ho deciso di andare all'estero per una fecondazione assistita. E' stata una esperienza molto forte ma molto bella".
Sulla scelta di fare questo figlio senza un padre, la Consoli spiega: "Ci ho pensato a lungo, ho avuto un papà fantastico, ma poi ho capito che la cosa più importante era garantirgli un nucleo di amore. Il mio bambino cresce circondato da una famiglia. Ho scelto un donatore disponibile a essere contattato, se e quando Carlo vorrà conoscerlo. Lo immagino come una specie di vichingo, grande e grosso, perché Carlo è così. Secondo me è buono e intelligente, certe cose le sento".
La Consoli sembra un fiume in piena quando parla della maternità: "E' come una lente che magnifica tutto. Ogni cosa viene impreziosita da questa presenza che mi ha riempito di senso della vita".
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