MILANO. È bastata una mezza giornata a Michelle Obama per essere incoronata regina assoluta dell'esposizione universale di Milano. Poche ore per visitare Palazzo Italia dove, accompagnata dalla moglie e dalla figlia del premier Matteo Renzi, la piccola Ester, ha incontrato i bambini della International School of Milan, per poi vedere il Padiglione Usa, rispondere alle domande degli universitari americani che ci lavorano e offrire una colazione a imprenditori statunitensi e italiani (fra cui il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi). Poi nel pomeriggio con la famiglia è andata in Duomo dove ha acceso una candela per le vittime della strage di Charleston, in cui sono morte nove persone.
A lei già al mattino Agnese Renzi, a nome suo e del marito, ha espresso solidarietà e vicinanza per quanto accaduto. Ad Expo le figlie del presidente americano, sotto la sorveglianza di nonna Marian Robinson, hanno visitato alcuni padiglioni sfrecciando per il sito su una minicar elettrica: dal padiglione brasiliano (il preferito dai ragazzi con la sua rete elastica all'ingresso) a quello del Nepal passando per quello della Corea del Sud, mentre non c'è stato tempo per le tappe ipotizzate in Kuwait ed Emirati Arabi.
Un tour fra i continenti. D'altronde la first Lady - oggi in un abito Missoni - ha spiegato che Expo è un'opportunità per confrontarsi con gli altri Paesi su uno dei temi che le sta più a cuore: quello dell'alimentazione, che significa da un lato lotta all'obesità e dall'altro alla fame. «Sappiamo che possiamo risolvere i problemi - ha spiegato la first lady - per questo è importante essere all'esposizione a condividere le nostre idee», senza essere «compiaciuti perchè - ha avvertito - c'è molto da fare non solo negli Stati Uniti ma in tutto il mondo». Le sfide, che richiedono impegno e «fondi», sono importanti e ad occuparsene dovranno essere i giovani. Michelle Obama lo ha detto ai quindici bambini dagli 8 ai 10 anni della International School che le hanno mostrato i loro video contro lo spreco
alimentare nella parte dedicata alle scuole (il vivaio) di Palazzo Italia.
«Il fatto che prendete seriamente questi temi è importante perchè aiuterete a cambiare il mondo» ha spiegato prima di fare una foto con loro e Agnese. Dalla terrazza di Palazzo Italia ha assistito allo spettacolo dell'Albero della vita - la macchina scenica di 35 metri che è il simbolo del Padiglione italiano - e ha parlato dell'impegno di Women for Expo con l'ex ministro degli Esteri Emma Bonino, con la presidente dell'esposizione Diana Bracco, con il ministro Maurizio Martina e il commissario unico Giuseppe Sala. È stato proprio lui a dare il titolo a tutti: «questa mezza giornata ha fatto di Michelle Obama la regina di Expo».
La first lady non ha firmato la Carta di Milano, il documento contro lo spreco alimentare che sarà l'eredità dell'esposizione. Con la delegazione presidenziale (di cui fanno parte fra gli altri lo chef Mario Batali e l'ex stella Nba Alonzo Mourning) ha risposto alle domande degli student ambassadors che lavorano nel Padiglione Usa. Le sfide si possono vincere: «io sono fiduciosa ma serve impegno» ha detto aggiungendo che, anche quando il suo mandato da first lady sarà finito, continuerà ad occuparsene perchè «i nostri ragazzi meritano di meglio». Michelle Obama ha salutato gli universitari in italiano con un «ciao» e poi è tornata a Milano dove insieme alle figlie ha visitato, in forma privata, il Duomo, salendo anche sulle guglie per godersi lo spettacolo della città dall'alto.
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