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Alessandro Preziosi, "bestia" in tv: "Sarò cinico ma non mostruoso" - Foto

ROMA. «Una bestia, meno mostruosa nel fisico, nelle fattezze, di quanto siamo abituati a vedere nelle altre trasposizioni, ma non per questo meno cinica nell'animo brutale, arido psicologicamente e moralmente. Un uomo che odia le donne, che ama umiliarle e manipolarle, che seduce per distruggere. Questo perchè ha i nervi lasciati scoperti dal dolore del lutto. Un antieroe che trova il suo naturale antagonista nell'eroina della favola». L'attore Alessandro Preziosi è la 'bestia' e la collega spagnola Blanca Suarez è Bella, nella miniserie di Rai1 (in onda in prima serata lunedì 29 e martedì 30 dicembre) che trasforma l'archetipo di una delle favole più note in una fiction dedicata a tutta la famiglia.

Una storia che unisce romanticismo e tensione, avventura e mistero. Lo sguardo oceano e la stazza atletica di uno degli attori più affascinanti e apprezzati del panorama italiano (classe 1973, laurea in Giurisprudenza all'Università Federico II di Napoli, dopo aver detto no alla carriera forense si è diplomato all'Accademia dei Filodrammatici, da allora non si è più fermato.

«La mia Bestia - spiega l'attore - non è mostruosa come siamo abituati a ricordarla. Il mio volto sarà segnato da cicatrici e coperto in parte da una maschera, ma non deformato. Perchè quello che che volevamo, d'accordo con gli sceneggiatori e il regista, rappresentare è un abbrutimento del suo animo. La vicenda è quella classica, a tutti nota. Coraggio, sacrificio, lotta ai pregiudizi, capacità di mettersi in gioco per amore». Preziosi è Leon De Ville, un uomo che aveva tutto, amore bellezza, e che in una notte perde tutto, rimanendo solo e sfigurato. «Un uomo crudele e tormentato dal suo passato». Diretta da Fabrizio Costa, è prodotta da Matilde e Luca Bernabei. «Abbiamo voluto raccontare una grande favola per un pubblico familiare. Per grandi e piccini. Io quando ero un ragazzino leggevo solo fumetti, ho iniziato da grande a guardare i cartoni e confesso mi commuovo sempre. Quando mia figlia era piccola mi inventavo favole per lei, sono sempre grandi scuole di vita».

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