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G7 e Ue approvano le nuove sanzioni alla Russia, a Borodyanka 26 morti sotto le macerie

Gli aggiornamenti sulla guerra in Ucraina.

23.11  La situazione a Borodyanka, vicino a Kiev, è «ancora più terribile» che a Bucha. Lo ha denunciato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.  «Ci sono più vittime» in questa piccola città che in quella di Butcha, entrambe a Nord-Ovest della capitale Kiev e di recente tornate sotto controllo ucraino, ha detto Zelensky nel suo tradizionale video messaggio serale. «Ogni crimine sarà punito e ogni carnefice sarà trovato», ha detto. Poco prima, il procuratore generale ucraino Irina Venediktova aveva annunciato il ritrovamento di 26 corpi sotto le macerie di due condomini bombardati a Borodyanka, una cittadina che prima della guerra contava poco più di 13.000 abitanti. Secondo le autorità locali i dispersi sono 200.

22.13 L’Ue proporrà di aumentare il fondo per il sostegno militare all’Ucraina con ulteriori 500 milioni portandolo a 1,5 miliardi di euro. Lo ha annunciato in un tweet il presidente del Consiglio Ue Charles Michel scrivendo di «sostenere» la proposta dell’Alto Rappresentante per la Politica Estera Ue, Josep Borrell, sull’aumento del fondo European Peace Facility. L’ok spetta ai Paesi membri dell’Unione.

21.28 Ventisei corpi sono stati estratti dai soccorritori ucraini dalle macerie di due condomini bombardati a Borodyanka, cittadina a nord-ovest di Kiev. Lo ha annunciato oggi il procuratore generale ucraino Iryna Venediktova. È «la città più distrutta della regione» della capitale, ha precisato su Facebook, aggiungendo che «è difficile prevedere quanti morti ci saranno» in totale a Borodyanka, dove «è stata presa di mira solo la popolazione civile».

20.18 Il G7 ha annunciato nuove sanzioni economiche e finanziarie contro la Russia. Lo si legge in un comunicato. I leader, denunciando le «terribili atrocità da parte delle forze armate russe» contro i civili in Ucraina, hanno concordato di vietare «nuovi investimenti in settori chiave dell’economia russa, compreso il settore energetico», di ampliare i divieti all’esportazione di determinati beni e di dare un ulteriore giro di vite su banche e società statali russe. Verranno aumentate anche le misure «contro le elite e i loro familiari che sostengono il presidente Putin nel suo sforzo bellico».

19.18 La Russia ha deciso «revocare anticipatamente i suoi poteri di membro del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite a partire da oggi, 7 aprile», mentre non si discosterà dai suoi obblighi internazionali nella sfera dei diritti umani. Lo ha affermato il ministero degli Esteri russo in una nota, dopo il voto dell’Assemblea generale delle Nazioni Uniti che ha portato alla sospensione di Mosca dal Consiglio per i diritti umani Onu. Mosca, continua la nota, considera quanto avvenuto oggi «un passo illegale e politicamente motivato, al fine dìinfliggere una punizione dimostrativa a uno Stato sovrano e membro delle Nazioni Unite, che sta conducendo una politica interna ed estera indipendente».

19.06  Le forze russe hanno subito “perdite significative» in Ucraina. Lo ha ammesso a Sky News Uk il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, parlandone come di “una tragedia» ma senza indicare numeri. Peskov ha tuttavia insistito a negare che «l’operazione speciale» di Mosca non stia andando secondo i piani, liquidando il ripiegamento dalla regione di Kiev come «un gesto di buona volontà» fatto per favorire i negoziati. Ha poi ribadito su tutta la linea le accuse ai «nazionalisti ucraini» su crimini di guerra e uso di “civili come scudi umani“; mentre ha escluso che Vladimir Putin possa essere mai processato da una corte internazionale.

18.04 La risoluzione per sospendere la Russia dal Consiglio per i diritti umani è stata approvata con 93 voti a favore, 24 contrari e 58 astenuti. Per il via libera serviva la maggioranza dei due terzi dei Paesi votanti (dei 193 membri delle Nazioni Unite) e le astensioni non contano. Dall’invasione russa dell’Ucraina, il 24 febbraio, l’Assemblea Generale Onu aveva già adottato altre due risoluzioni promosse dagli occidentali: una denuncia Mosca per l’aggressione (ha ottenuto 141 voti a favore), l’altra è sulla situazione umanitaria (anche qui 140 i sì).

17.09  Sta suscitando polemiche in queste ore il video di un presunto soldato russo prigionierio delle forze ucraine ucciso a colpi d’arma da fuoco. Filmata in una strada a ovest di Kiev che collega Dmytrivka a Irpin e Bucha, da cui nei giorni scorsi si sono ritirate le truppe russe, la registrazione diffusa sul web è stata analizzata dalla Bbc, secondo cui la sua autenticità resta dubbia, in attesa di un commento da parte delle autorità ucraine. Nelle immagini, che stando al fact-checking della Bbc risalirebbero al 29 marzo, la vittima compare con l’uniforme dell’esercito russo, mentre i soldati che gli sparano indossano al braccio la fascia blu delle truppe di Kiev e hanno mostrine della bandiera ucraina. Uno di loro, stando a un’analisi biometrica del volto, sarebbe un combattente georgiano. Le frasi udibili del video, inoltre, sono in russo, lingua diffusamente parlata anche dagli ucraini, e tra queste si sente l’urlo ’Gloria all’Ucraina!». Gli elementi su cui è stato effettuato il fact-cheking non permettono tuttavia di accertarne l’autenticità.

17.01  Il Senato americano vota oggi una legge per sospendere le normali relazioni commerciali tra Stati Uniti e Russia, una misura annunciata dal presidente Joe Biden e già approvata dalla Camera a metà marzo. Al voto anche il divieto alle importazioni di energia dalla Russia, che ratificherà l’ordine esecutivo dato da Biden sempre a marzo per bloccare l’import di petrolio, gnl e carbone russi.

16.23  Due ufficiali del battaglione nazionalista ucraino Azov, integrato nelle forze armate di Kiev, sono stati incriminati dalla giustizia russa con l’accusa di torture e violenze contro almeno otto prigionieri russi, incluso aver sparato loro alle gambe, nella regione di Kharkiv. Il Comitato investigativo russo, citato dalla Tass, ha identificato i due come S.O. Velichko e K.V. Nemichev, incriminati in contumacia sulla base dell’articolo 317 del Codice penale russo. Nei giorni scorsi erano state diffuse in Internet le immagini di prigionieri russi a cui veniva sparato alle gambe. La veridicità del video non può essere verificata in modo indipendente. Il Comitato investigativo russo ha aggiunto di avere identificato anche gli autori di violenze su altri due prigionieri russi nella regione di Kiev, anch’esse denunciate con un video online. I responsabili sarebbero membri delle unità nazionaliste ucraine Khizanishvili e Antonyuk.

16.09 La plenaria del Parlamento europeo ha approvato oggi una risoluzione che chiede l’embargo totale e immediato sulle importazioni dalla Russia di petrolio, carbone, combustibile nucleare e gas.

15.56 Il consigliere del ministro degli affari interni dell’Ucraina Anton Gerashchenko ha affermato che circa 200 residenti di Borodyanka, la cittadina a nord di Kiev devastata dai bombardamenti russi, sono attualmente dispersi. Lo riporta Ukrinform. «Secondo il capo villaggio di Borodyanka, attualmente mancano circa 200 residenti. E capiamo che molti, molti di loro sono scomparsi per sempre. Non perdoneremo mai questo crimine: sia gli occupanti russi che i loro leader saranno responsabili degli omicidi degli ucraini», ha detto Gerashchenko.

15.47  «Non potete capire come ci si sente dopo aver visto le immagini di Bucha, parlare con le persone che sono fuggite, sapere che una persona che conosci è stata violentata per giorni e quando finalmente è arrivata a Kiev è andata direttamente in psichiatria. Voi non potete capire cosa si prova davanti al fatto che i soldati russi hanno violentato i bambini». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, al termine della sua partecipazione alla riunione dei ministri degli Esteri della Nato.

13.36  L’incapacità di Kiev di fare accordi sottintende un piano per tirare alla lunga e mette a repentaglio il dialogo con la Russia. Lo ha dichiarato il ministro degli esteri Serghiei Lavorov, aggiungendo però che Mosca continuerà ad avere colloqui con l’Ucraina presentando la propria proposta di accordo nonostante le provocazioni. Lo riporta la Tass. (ANSA).

12.55  Il G7 chiede la sospensione della Russia dal Consiglio dei diritti umani dell’Onu. Lo si legge in un comunicato

12.26 Papa Francesco ha ricevuto in Vaticano l’ambasciatore dell’Ucraina presso la Santa Sede, Andrii Yurash, in occasione della presentazione delle lettere credenziali. Lo riferisce la sala stampa vaticana.

11.55 L’Ungheria «aiuta Putin a continuare la sua aggressione contro l’Ucraina» e «distrugge l’unità europea». E’ l’accusa del portavoce del ministero ucraino degli Esteri, Oleg Nikolenko, il giorno dopo le dichiarazioni del premier Viktor Orban sulla sua disponibilità a pagare il gas russo in rubli. Kiev «considera le dichiarazioni ungheresi come una posizione ostile contro il nostro Stato», ha scritto, definendo «cinica» la proposta ungherese di organizzare discussioni di pace fra la Russia e l’Ucraina a Budapest. «Se davvero l’Ungheria vuole mettere termine a questa guerra, ecco che cosa deve fare: smetterla di distruggere l’unità dell’Ue, sostenere nuove sanzioni contro la Russia e aiutare militarmente l’Ucraina», spiega ancora il comunicato della diplomazia di Kiev. Nikolenko ha infine denunciato la reticenza dei leader ungheresi a riconoscere la responsabilità della Russia negli attacchi ai civili, attribuiti all’esercito di Mosca, avvenuti a Bucha, Irpin e Gostomel. Un approccio, secondo Kiev, che «potrebbe rafforzare il sentimento di impunità della Russia e incoraggiarla a commettere nuove atrocità».

10.45  A Leopoli, nell’Ovest dell’Ucraina, a 70 chilometri dal confine con la Polonia, risuonano le sirene antiaeree. Lo riferisce in un tweet il corrispondente dell’Associated Press, Philip Crowther.

09.59 Il ministero della difesa russo afferma di aver usato missili per distruggere quattro impianti di stoccaggio di carburante nelle città ucraine di Mykolayiv, Kharkiv, Zaporizhzhia e Chuchiv. Lo riporta la Tass. «I depositi erano utilizzati per fornire carburante alle forze ucraine vicino a Kharkiv, Mykolayiv e nel Donbass», ha detto il portavoce del ministero della Difesa russo, il maggiore generale Igor Konashenkov.

08.56  «Fino a ieri sera erano 320 i civili trovati uccisi. Gli specialisti stanno ora lavorando sui corpi: specialisti forensi, agenti delle forze dell’ordine, ma il numero di corpi scoperti cresce ogni giorno. Si trovano in tenute private, parchi, piazze, dove era possibile, quando non c’erano bombardamenti, seppellire i corpi. La gente cercava di seppellire i morti in modo che i cani non li portassero via. Quasi nel 90 per cento dei casi sono ferite da proiettili, non schegge». Lo afferma il sindaco di Bucha Anatoly Fedoruk in un’intervista alla tv ucraina Dw. (

07.45 Inferno a Mariupol, assediata da oltre un mese. "Non riusciranno a nascondere migliaia di persone. Il mondo ha visto la vera situazione. E' stato visto ciò che è stato fatto all'Ucraina", ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Una 'città martire' Mariupol, distrutta per il 90%, e secondo il suo sindaco, Vadim Boychenko, il 40% del territorio urbano "non è più ricostruibile".

06.55 Il nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia decise dall’Occidente «sembra efficace, ma non è abbastanza». Ne è convinto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che nel suo consueto videomessaggio serale ha insistito: la misura non è proporzionata alle atrocità commesse a Bucha e che proseguono a Mariupol e Kharkiv. Ma non solo: il leader ucraino guarda al suo Paese devastato e non può fare a meno di pensare al futuro, che per essere possibile deve inevitabilmente passare per una ripresa economica: «Dobbiamo fare tutto il possibile per ripristinare il lavoro delle aziende locali, le attività commerciali e ristabilire le piccole e medie imprese sul nostro territorio là dove è sicuro e possibile lavorare», ha detto, mantenendo però il dito puntato contro Mosca che, ha insistito, non vuole che nulla venga visto prima che prendano il controllo della città, prima che la ripuliscano». Il riferimento è alla città di Mariupol, assediata da oltre un mese, che «al momento è l’inferno», ha continuato, “Non riusciranno a nascondere migliaia di persone. Il mondo ha visto la vera situazione. E’ stato visto ciò che è stato fatto all’Ucraina».
Una ‘città martirè Mariupol, distrutta per il 90%, e secondo il suo sindaco, Vadim Boychenko, il 40% del territorio urbano “non è più ricostruibile». Intanto proseguono i pesanti combattimenti nell’Est del Paese e Kiev invita i residenti delle regioni di Lugansk, Donetsk e Kharkiv ad evacuare, mentre denuncia la scomparsa di oltre 400 persone da Gostomel, la località alle porte di Kiev dove questa mattina è scattato un coprifuoco previsto per una settimana, fino alle 6 del mattino, ora locale, del 14 aprile, una «misura necessaria» per sminare la città e consentire ai civili di rientrarvi in sicurezza, afferma in un tweet la parlamentare ucraina Lesia Vasylenkonel . La città è sotto l’occupazione delle forze russe da 35 giorni.
Il Pentagono mette in guardia intanto: la mossa delle forze russe di spostare l’offensiva nell’est dell’Ucraina potrebbe “allungare la guerra più di quanto chiunque di noi voglia», stando ad un funzionario del ministero Usa della Difesa, secondo cui Washington si aspetta che il conflitto si intensifichi nella zona del Donbass. Sul fronte rifugiati poi, gli occhi sono adesso puntati sugli Stati Uniti, sulla cui frontiera meridionale comincia a premere la pressione degli arrivi via via più consistenti di chi fugge dalla guerra in Ucraina. Sono infatti circa 1.700 i rifugiati ucraini arrivati a Tijuana, in Messico, sperando di riuscire a entrare negli Stati Uniti. Lo riporta Nbc news spiegando che nella città di confine, vicino San Diego, è stato allestito un centro accoglienza in una palestra. Secondo Cbs, i profughi sono arrivati in Messico con un visto turistico. Circa 150 ucraini vengono accolti negli Stati Uniti ogni giorno da quando il presidente americano Joe Biden ha annunciato di voler garantire l’ingresso nel Paese a 100.000 profughi.

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