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New York, una stufetta elettrica ha scatenato il rogo che ha ucciso 10 adulti e 9 bambini

Le fiamme sono partite da un appartamento su due piani. I nove minori che hanno perso la vita sono tutti o bambini o comunque adolescenti sotti i 16 anni. I feriti sono 63, tra loro 32 in pericolo di vita

L’incendio nel condominio del Bronx, a New York, che ha causato la morte di 19 persone, è stato provocato da una stufetta elettrica portatile malfunzionante che si trovava nella stanza da letto dell’appartamento da cui sono partite le fiamme. Lo ha annunciato un responsabile dei vigili del fuoro della città, in un briefing con la stampa trasmesso dalle tv americane.

L’incendio è scoppiato in un appartamento su due piani, tra il secondo e terzo piano, e da lì si è propagato velocemente verso l’alto, favorito dal fatto che la porta della casa era aperta. Il palazzo è di quelli ad «alveare», con centoventi appartamenti. Le fiamme hanno occupato velocemente il pianerottolo, e raggiunto altri abitazioni in un modo così rapido da ricordare il tragico precedente di appena quattro giorni fa quando, a Philadelphia, un incendio aveva provocato dodici morti, di cui otto minori.

Stefan Ringel, consigliere del nuovo sindaco di New York, Eric Adams, ha detto che i nove minori rimasti uccisi nell’incendio avvenuto nel Bronx erano bambini o adolescenti di non più di 16 anni di età. Il più piccolo aveva 4 anni. Il bilancio complessivo delle vittime, al momento, resta di diciannove morti.

Decine di famiglie dell’edificio devastato dalle fiamme sono state trasferite negli alberghi della città, dove resteranno nei prossimi giorni, in attesa che venga dato il via libera al ritorno a casa. Lo hanno appena comunicato i funzionari del municipio di New York nel corso di una conferenza stampa. È stato istituito un numero per gestire le emergenze, che fornisce informazioni in inglese, spagnolo e francese.

Dei 63 feriti, gran parte sono vittime delle esalazioni di fumo, alcuni hanno avuto un inizio di arresto cardiocircolatorio. Ricoverate in cinque ospedali, sono 32 le persone in pericolo di vita, mentre per altre nove si parla di «gravi condizioni».

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