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Il bando-bis di Trump preoccupa l'Onu: proteste alla Casa Bianca

NEW YORK. "Siamo preoccupati che questa decisione, anche se temporanea, possa aggravare l'angoscia di coloro che colpisce": così l'Alto commissario Onu per i rifugiati (Unhcr), Filippo Grandi, ha commentato il 'bando bis' firmato ieri dal presidente Usa Donald Trump che vieta per 90 giorni l'ingresso negli Usa da sei Paesi a maggioranza musulmana (Iran, Libia, Somalia, Sudan, Siria, Yemen) e congela per 120 giorni gli arrivi dei rifugiati nel Paese.

"L'imperativo resta quello di fornire una protezione alle persone in fuga dalla violenza letale", ha detto Grandi aggiungendo che l'Unhcr collabora da tempo con gli Stati Uniti per "la ricerca di soluzioni ai problemi dei rifugiati" e confida di "continuare questa collaborazione".

Alla luce dell'attuale ordine esecutivo statunitense sul reinsediamento dei rifugiati, spiega un nota pubblicata a Ginevra, l'Unhcr sottolinea che i rifugiati sono "persone comuni costrette a fuggire dalla guerra, dalla violenza e dalla persecuzione nei loro Paesi d'origine e che restano in urgente bisogno di assistenza e protezione". L'Unhcr ribadisce quindi la propria disponibilità ad impegnarsi in modo costruttivo con l'amministrazione Usa per assicurare che tutti i programmi per i rifugiati soddisfano i più elevati standard di sicurezza.

Trump ha firmato ieri il nuovo bando per proteggere gli Usa dalla minaccia terroristica. Confermata l'esclusione dell'Iraq dalla lista dei Paesi musulmani dove saranno sospese le richieste di nuovi visti.

Sei dei sette Paesi musulmani elencati nel primo bando figurano anche nel secondo: Iran, Libia, Somalia, Sudan, Siria, Yemen, secondo documenti pubblicati dal dipartimento della sicurezza interna. L'Iraq ha commentato lo stralcio dei suoi cittadini dal bando-bis sugli ingressi in Usa dai Paesi musulmani voluto dal presidente americano Donald Trump, giudicandolo un "messaggio positivo" per le relazioni dei due Paesi.

Il portavoce del governo iracheno ha dichiarato che la decisione di rivedere il bando dimostra che c'è una "vera partnership" tra Washington e Baghdad. La prima versione del bando di Trump, firmato a gennaio, prevedeva lo stop ai cittadini di 7 Paesi a maggioranza musulmana, compreso l'Iraq.

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