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«Adelfio, un maestro nel lavoro e nella vita»

La famiglia al timone di una grande eccellenza siciliana. Il figlio Gaetano e la riconoscenza per il genitore

Adelfio, dal 1931 un mare di sapori a Marzamemi. La storia dell’azienda ha inizio in quel lontano 1931, anno in cui il giovane Gaetano Adelfio, giunto da Palermo a Marzamemi, decise di stabilirsi in questo piccolo borgo marinaro, popolato da una esigua comunità ospitale e animata da spirito di solidarietà. Lo stabilimento venne creato in quegli anni, quando si svolgeva, ancora fiorentissima, la pesca del tonno rosso di Sicilia, che, pescato tramite la mattanza, veniva poi sottoposto a salatura.

Insieme al tonno venivano pescate e salate anche sarde e acciughe. Da allora ancora l’azienda Adelfio si impegna perchè possano continuare a vivere i vecchi sapori del passato, nella convinzione che esiste un legame inscindibile tra cultura, storia, gusto, tradizione e memoria. Da Gaetano Adelfio nel 1973 al figlio Francesco. Adesso, dal 1998, al timone c’è il figlio di quest’ultimo Gaetano che ha dedicato una vita all’azienda con sacrifici e rinunce. Una presenza nello stabilimento fin da ragazzino, dall’età di 15 anni. Un percorso di crescita che ha accompagnato anche la crescita della stessa azienda, leader nel settore per qualità e varietà di prodotti. Una vera, grande, eccellenza siciliana.

Cosa ha rappresentato suo padre per lei?
«Mio padre per me è stato un pigmalione, una persona saggia e un maestro nella vita e nel lavoro, che mi ha insegnato tutto quello che so e so anche fare nel mio lavoro».

Come suo padre ebbe l'idea di lavorare in questo settore?
«Mio padre Francesco perseguì il progetto avviato da mio nonno, che aveva già costituito l’azienda. In pratica era figlio d’arte, lui rappresentava la seconda generazione, oltre ad innamorarsi del borgo, come mio nonno, lui decise di stabilirsi a Marzamemi, in quanto mio nonno era di Palermo e veniva stagionalmente a Marzamemi per la pesca del tonno».

Cosa ricorda lei da bambino di suo padre?
«Passavo moltissimo tempo con mio padre al lavoro, sia al porto che al negozio, dietro cui c’è sempre stato il laboratorio di trasformazione. Ne approfittavo soprattutto durante i giorni di vacanza».

Da bambino lei stava nella bottega di suo padre?
«Il negozio era il mio posto sicuro, era tutto per me. Uscivo da scuola, mangiavo e facevo i compiti e alle 15.30 andavo con mio padre al magazzino».

Cosa la colpiva?
«Quello che mi ha sempre colpito di mio padre non è stato tanto il prodotto finale, sempre di una qualità notevole, ma soprattutto la maestria e la capacità con cui riusciva a trasmettere il suo sapere e il suo mestiere ai suoi collaboratori».

Di quegli insegnamenti cosa ha riportato nella sua vita?
«Tutto, la coerenza, l’onestà, i valori della famiglia e del lavoro».

E nell'attività?
«In primis il rispetto e la trasparenza nei confronti del cliente, che oggi è sempre più informato e consapevole. Da qui, la costante ricerca di materia prima di alta qualità. Ma soprattutto, la passione per quello che facciamo».

Cosa ha tramandato ai suoi figli?
«Il rispetto per la famiglia, per il mare e cercare sempre di contribuire in positivo nel territorio in cui nasce la nostra azienda».

Se potesse tornare indietro nel tempo cosa sarebbe orgoglioso di mostrare a suo padre della sua impresa attuale?
«Sicuramente, dimostrare che continuiamo a selezionare e produrre tutte le linee prodotti Adelfio seguendo i suoi consigli, senza mai trascurare la qualità della materia prima per mantenere i sapori di questa terra. Quando da bambino mi portava al porto, mio padre mi diceva sempre “guarda l’occhio e non il prezzo”, perché come si sa la freschezza del pesce la si riconosce dall’occhio del pesce. Infine, sicuramente mi piacerebbe fargli vedere che siamo riusciti a custodire i segreti del mestiere».

Di cosa sarebbe rimasto impressionato?
«Sarebbe sicuramente orgoglioso del notevole quantitativo di Tonno Rosso che riusciamo a lavorare nonostante le restrizioni sulla pesca, grazie alle partnership stipulate con le più importanti aziende di pesca delle province di Siracusa e Ragusa».

Cosa pensa sia importante in un'azienda che si tramanda di generazione in generazione?
«Rispetto per i clienti e per i dipendenti, ricordiamoci sempre che in un contesto in cui il consumatore è sempre più connesso, è sempre più consapevole della qualità dei prodotti che va ad acquistare. Rispetto per i dipendenti perché avere una squadra sempre carica e contenta di lavorare presso la tua azienda accresce il valore del prodotto stesso. Da qui, è più semplice trasmettere la passione per questo mondo e per questo settore, prima ai dipendenti che saranno i primi a trasmetterla ai clienti».

Lei pensa di avere gettato le basi anche per figli e nipoti?
«Sì, penso di aver gettato delle buone basi per il futuro della mia azienda. Ho due figlie, sono sicuro che nel futuro sapranno apportare il proprio valore e la propria leadership femminile dando un plus a questo settore. Per questo, già da adesso anche se sono giovanissime, cerco di coinvolgerle il più possibile in alcune scelte, così da potergli tramandare la mia stessa passione».

E c’è qualcosa che raccomanderebbe loro?
«Sicuramente, non allontanarsi mai dai consigli di famiglia, quindi dalle antiche tecniche di lavorazione e trasformazione del pesce che ci permettono di mantenere un prodotto di qualità. In sintesi, prediligere sempre la qualità al prezzo, perché resta sempre una strategia che nel lungo tempo premia e dà i suoi frutti».

Da Palermo a Marzamemi la storia di una grande impresa

Un legame inscindibile tra cultura, storia, gusto, tradizione e memoria. Lo stabilimento Adelfio sorge a Marzamemi, al fianco del punto vendita, nel grande capannone dove per lunghissimo tempo i tonni appena issati alla vicina balata venivano trasportati, lavorati e conservati in giornata. Qui, oltre ad un vasto assortimento di prodotti tipici locali (vini, olio d'oliva extravergine siciliano, pomodori essiccati, conserve, patè e altri preparati gastronomici artigianali) troverete l'intera gamma di prodotti ittici conservati della ditta Adelfio.

È come fare un viaggio nella storia dei sapori. Non c'è parte del tonno che non venga utilizzata a fini alimentari, in ossequio all'antica tradizione marinara. Da esso viene ricavata, oltre ai filetti tradizionali: la ventresca (parte bassa del tonno) che è la parte di primissima scelta del tonno, la più delicata e pregiata; la bottarga (le uova di tonno) nota anche come «il caviale del Mediterraneo», ottenuta dalla sacca ovarica del tonno, pressata, salata ed essiccata; il mosciame (le parti molli del tonno, lavorate con pepe nero); il lattume - il liquido seminale del tonno; la suppizzata - o salamini di tonno, macinata e successivamente insaccata in budella di vitello; la buzzonaglia, ricavata dalle parti scure del tonno, quelle più vicine alla lisca centrale e quindi più irrorate di sangue, molto saporita e utilizzata tradizionalmente come companatico dai contadini che vendemmiavano nei pressi di Pachino. Tutti i prodotti sono disponibili anche per l'acquisto sul negozio on line.

Una ricetta firmata Adelfio? Spaghetti alla bottarga al profumo di limone. Ingredienti 400 grammi di spaghetti, due cucchiai di Bottarga in polvere, uno spicchio di aglio, quattro cucchiai di olio di oliva, buccia grattugiata di un limone di agricoltura biologica, sale quanto basta.

Un primo piatto veloce e raffinato. Gli ingredienti sono veramente pochi ovvero spaghetti, bottarga, limone e olio. Versate l'olio di oliva in una padella capiente, aggiungete l'agliotritato finemente e fatelo dorare. Unite la bottarga in polvere o una grattugiata della baffa. Nel frattempo lessate gli spaghetti al dente, scolateli e unite al composto preparato. Amalgamate il tutto, grattugiate ancora un po' di bottarga a piacere e unite una grattugiata di scorza di limone. Buon appetito!

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