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Addio a Maurizio Costanzo, elegante re dei talk show

Ad ottantaquattro anni non aveva perso la curiosità, l’ironia, lo sguardo acuto sul mondo, la capacità di guardare al futuro ma anche al passato, la voglia di mettersi in gioco in tv. Maurizio Costanzo, padre del talk show più longevo del piccolo schermo, con cui ha rivoluzionato il modo di raccontare l’attualità, la politica, la cultura, la società, è morto a Roma, circondato dall’affetto dei suoi cari.
«Fin da ragazzo sognavo di fare il giornalista. Ho fatto la radio, la tv: sono in video da più di 40 anni. Ma la voglia ce l’ho ancora, è la stessa di quel ragazzo di tanti anni fa... Forse è un pò una malattia», confessava. Fino a dicembre ha presidiato la seconda serata di Canale 5 con il Maurizio Costanzo show, quel salotto - nato nel 1982, ideato con Alberto Silvestri - che è l’archetipo del talk made in Italy, il luogo in cui vip, protagonisti della vita civile e gente comune hanno raccontato sentimenti, problemi, ingiustizie, conflitti e che in oltre 4.500 puntate ha raccontato il Paese. Da Mastroianni a Gassmann, da Sophia Loren a Virna Lisi, da Michelangelo Antonioni a Walter Chiari, ma anche Andreotti, Spadolini, Gorbaciov, Cossiga, Salvini, Meloni, Berlusconi, non si contano i personaggi che hanno calcato la scena del teatro Parioli. Senza dimenticare Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, e la memorabile staffetta tra Mediaset e Rai tra il Maurizio Costanzo Show e Samarcanda con Michele Santoro, il 26 settembre 1991, dedicata alla commemorazione dell’imprenditore ucciso dalla mafia Libero Grassi.

Le campagne contro la criminalità costano al conduttore un attentato, fallito, il 14 maggio 1993: un’auto con 90 chili di tritolo esplode in via Fauro, a due passi dal Parioli. Qualche anno prima, nel 1980, il nome di Costanzo appare nella lista dei massoni legati a Licio Gelli. «Sono stato iscritto a mia insaputa», prova a spiegare, poi ammette il suo legame con la P2.
Altro format di successo, L’intervista, con confronti one to one con i rappresentanti di spicco delle istituzioni, dell’attualità, della politica, dello spettacolo. Da Berlusconi a Maradona, da Pietro Maso a Romina Power, le interviste di Costanzo alle figure più importanti, amate o controverse, hanno lasciato il segno. «La chiave del nostro mestiere è la curiosità: mi faccio delle domande e faccio all’ospite le stesse domande che porrei se non ci fosse la telecamera accesa. L’intervista alla quale sono affezionato di più? Il faccia a faccia con Maria: è stato un confronto molto vero e ha fatto record», sottolineava Costanzo citando lo share superiore al 22% (con picchi vicini al 26%) della puntata evento che a febbraio 2017 lo vide per la prima volta di fronte alla moglie, ‘queen Mary’ De Filippi, tra ricordi, sorrisi, spezzoni di vita e momenti di emozione. «Ma devo ammettere - sottolineava - che alla fine tutti i personaggi, anche i mascalzoni, hanno un aspetto interessante». L’ospite che gli sarebbe piaciuto avere, come ripeteva sempre, il Papa.

Nato a Roma il 28 agosto 1938, giornalista, ma anche autore radiofonico, televisivo, di canzoni (Se telefonando, scritta nel 1966 per Mina), opere teatrali, sceneggiature (per quattro film di Pupi Avati, per Una giornata particolare di Ettore Scola con Sophia Loren e Mastroianni), direttore artistico di teatri, Maurizio Costanzo inizia come cronista di Paese Sera nel 1956. Sette anni dopo debutta come autore radiofonico in Rai con Canzoni e nuvole, condotto da Nunzio Filogamo. A lui si deve il primo talk show della tv italiana, Bontà loro, che nasce nel 1976 e precede di sei anni l’esperienza del Maurizio Costanzo Show. Conduce anche diverse edizioni di Buona domenica (dal 1985), le prime con Corrado.
Autore di numerosi libri, tra i quali Chi mi credo di essere, E che sarà mai? Sipario! 50 anni di teatro. Storia e testi, Vi racconto l’Isis e Smemorabilia. Catalogo sentimentale degli oggetti perduti, Costanzo si è sposato quattro volte: con Lori Sammartino nel 1963, con Flaminia Morandi nel 1973 (con cui ha avuto Camilla, sceneggiatrice e Saverio, regista); Marta Flavi, nel 1987 e Maria De Filippi alla quale è legato dal 1995.

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