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Dall'hard al reggaeton: ecco gli otto finalisti siciliani di Sanremo Rock. Storie di musica e sogni

Jack & The Starlighters e Vaot sono di Palermo, Manuel Scarano e Cristina Gangi di Caltanissetta. Riccia viene da Augusta, Sebastiano D'Amato da Francofonte, gli Spettri da Canicattì e Rosy Messina da Caltagirone

C'è la rapper di 21 anni che lavora come operaia. E c'è il cantante con un passato di attore teatrale. La rocker che vive a Roma e arriva in finale su Canale 5. E la band che spopola nei pub e da alcuni anni ha cominciato con impegno a produrre inediti. C'è il gruppo di giovani virtuosi dell'hard-rock che ha vinto un premio nazionale. E l'appassionata di reggaeton. Il cantante che fa anche l'autore, il compositore e il produttore. E l'ex metallaro che abbraccia il blues. Scavando nel background degli otto siciliani che a settembre parteciperanno alle finali di Sanremo Rock, al Teatro Ariston,  si scopre uno spaccato di vite diverse, sogni, impegno musicale, cambi di rotta e soprattutto tanta passione, che ha permesso loro di superare il periodo della pandemia, affidandosi a strumenti e voci.

Le finali regionali (in giuria Pietro Bruno, Sandro Petretto, Alberto Catalanotti, Alfredo Paixao, Nadia Cancila, Fernando Daidone e Gianni Errera) si sono svolte a Castelvetrano, nell'area verde davanti a Belicittà. Gruppi e cantanti erano stati preselezionati on line. L'organizzazione regionale è a cura dell’associazione culturale e musicale trapanese Kyo Communications di Fernando Daidone. Dalle due serate di Castelvetrano, condotte da Claudia Parrinello, sono venuti fuori quattro nomi per le finali nazionali rock e quattro per il trend, la sezione creata per tutti i generi non classificabili come rock.  La kermesse si chiama infatti Sanremo Rock&Trend.

Gli otto selezionati: per la categoria rock Jack & The Starlighters, di Palermo, Rosy Messina di Caltagirone (che adesso vive a Roma), Manuel Scarano di Caltanissetta (ma nato a Catania), e i Vaot, pure di Palermo; per la categoria trend Sebastiano D'Amato di Francofonte, Cristina Gangi di Caltanissetta, Riccia (Alessia Aprile) di Augusta, gli Spettri di Canicattì. Da ovest a est dell'Isola, passando per il centro.

Ma chi sono questi musicisti siciliani che a settembre sfideranno duecento e più colleghi provenienti da tutta Italia? Le loro storie sono tutte speciali.

Jack & The Starlighters (Il fuoco e l’aria)

La band è palermitana e nasce nel 2002. Jack (Gioacchino Cottone) è la voce solista, con lui suonano Dario Lo Giudice (basso), Danilo Mercadante (chitarra solista e tastiere) e Fabrizio Pacera (batteria e percussioni). Il gruppo è conosciutissimo per i live nei grandi eventi, ma anche nei pub, oltre 4 mila concerti tra piazze, teatri e locali. Due volte in tv a Le Iene (per scherzi organizzati dal palermitano Cristiano Pasca), Jack & The Starlighters nella versione allargata vantano anche un tribute show a Otis Redding. Dal 2018 compongono inediti, per iniziativa di Gioacchino Cottone, che è l'autore di testi, musiche e arrangiamenti in collaborazione con Nancy Ferraro, moglie di Gioacchino ma anche leader di un'altra band molto popolare a Palermo, i Radioflores. Il primo videoclip pubblicato è La Gitana, nel 2019 esce Good times roll e nel 2020 Maschere senz’anima. A Sanremo Rock hanno portato invece Il fuoco e l’aria. «Il brano - spiega Jack - metaforicamente esprime il concetto di fuoco e aria che si alimentano a vicenda, come l’amore di due persone che possono essere diverse ma si completano e danno il senso vero della coppia. Il tutto in chiave rock. Un rock che torna alle origini, senza sintetizzatori, alla ricerca di suoni e distorsioni reali, batterie e bassi veri. E voci al naturale».

Rosy Messina (Un’idea)

Vive a Roma, dove ha trovato l'amore e anche un partner musicale, ma è di Caltagirone. Lui è il batterista Stefano Marazzi, assieme al quale Rosy Messina compone i suoi pezzi, di un genere rock che la trentaseienne calatina definisce «arrabbiato, ma dolce», citando come fonti ispiratrici Anouck, Gianna Nannini e Irene Grandi. Ha superato la selezione regionale con il brano Un'idea, «scritto per questo periodo pandemico - racconta - che per noi artisti è stato una tragedia. Sono partita dal principio che servirebbe un'idea per inseguire i sogni». Con Rosy (voce) suonano, oltre a Marazzi (batteria), Simone Gianlorenzi (chitarra) e  Pino Saracini (basso), tutti e tre musicisti romani. «Ringrazio molto Stefano per questo risultato. E con lui mio padre, Francesco, in passato chitarrista e cantante, che è venuto dall'altra parte della Sicilia per assistere alla mia esibizione e sostenermi, come ha sempre fatto». Rosy Messina torna su un grande palcoscenico, quello dell'Ariston, dopo avere raggiunto la finale in un celebre programma musicale di Canale 5, All Together Now.

Manuel Scarano (Contro il vento)

Ha 41 anni ed è nato a Catania, anche se ha sempre vissuto a Caltanissetta. Il suo è rock italiano, come si nota subito ascoltando Contro il vento, il pezzo che gli permetterà di andare a Sanremo. La sua storia è quello di un artista a tutto tondo con un passato fra il teatro dialettale, il musical e gli studi di canto lirico al conservatorio di Caltanissetta, ma con il rock sempre al primo posto nella sua vision. «L’arte è una passione e non una scelta», spiega lui. Il padre Michele è chitarrista e cantante. L’anno scorso è arrivato il suo primo album da solista, Viaggio intorno a me, dal quale Contro il vento è tratta. Manuel Scarano canta e suona la chitarra, con lui si sono esibiti a Castelvetrano il primo chitarrista Miky Giordano, il bassista Alessio Vullo e il batterista Emanuele Maniscalco. Scarano si occupa anche di produzioni musicali e scrive per altri, musica, testi e arrangiamenti, coadiuvato dall'associazione di cui è presidente, la Fm.Wave.

Vaot (S.S.P.)

Energia allo stato puro, i Vaot del manager e produttore Fabio Castorino di Roxy Studio sono una giovane e fresca band di Palermo, genere hard-rock italiano, con tanti richiami alla tradizione rivisitati in chiave moderna e senza indugiare sull'old-style, anche se l'amore per l'antico traspare già dal nome, acronimo di Vinyl as old times. Sono tutti studenti universitari di 22 anni (il cantante e tastierista Giovanni Battaglia, il bassista Giovanni Morici, il chitarrista Vittorio Garofalo e suo fratello, il batterista Riccardo Garofalo) che hanno già pubblicato un Ep, Black River Mountain-live session, un tributo alla creatività e alla tecnica. Sono insieme da appena due anni e il loro impegno quest'estate ha permesso loro di vincere a Roma il premio Je so pazzo, per la sezione band. All'inizio della loro carriera avevano vinto invece un concorso a livello locale, il Rockstart a Capaci. S.S.P., il brano proposto a Sanremo Rock, costituisce una svolta nel lavoro della band, che dopo avere confezionato i primi successi in inglese, ha deciso di esprimersi in italiano.

Sebastiano D'Amato (Abbraccio)

Sebastiano D'Amato è di Francofonte e il 9 settembre festeggerà a Sanremo i suoi 32 anni. Ha cominciato a fare musica appena quattordicenne e canta da sette anni. Le prime band sono state di genere heavy metal, poi il suo percorso musicale si è evoluto. «Da giovane - dice Sebastiano - non vedi il viaggio che ti permetterà di arrivare alla meta, vedi la chimera da lontano, ma non sai come raggiungerla. Crescendo, vai a pulire la mente e il genere musicale, i suoni rock diventano più nitidi. Io ho perfezionato adesso la mia passione per il blues, con nuove forme espressive, e fra qualche mese pubblicherò un Ep di 4 brani, ciascuno dei quali pieno di influenze di vari generi». Abbraccio, il pezzo di Sanremo Rock&Trend, è un brano chillout, molto ambient nella parte iniziale. «Poi entrano gli strumenti veri, cerco sonorità nuove, appoggiandomi a ciò che è stato fatto in passato - spiega l'artista siracusano - a patto che sia sempre musica suonata con le dita e non al pc. Vengo dai live, sempre in posti diversi, e voglio che questo si avverta». Con lui (chitarra e voce) si esibiscono Alessio Di Dio alla batteria e Raven Rich al basso elettrico, turnisti che saranno presenti anche a Sanremo.

Cristina Gangi (Notte a Marrakech)

Cristina è di Caltanissetta ed ha 34 anni Ha scelto da un anno il reggaeton, scrive testi e melodia, affidandosi a collaboratori per gli arrangiamenti. Notte a Marrakech, la canzone presentata a Sanremo Rock, è stata composta assieme a Corrado Sillitti. A Casa Sanremo, sempre in collaborazione con Sillitti, aveva presentato un altro pezzo, Sogno d’estate. I video dei due brani sono stati selezionati per girare su metropolitane e aeroporti nazionali. Cristina Gangi viene da esperienze di musica pop nelle varie band con cui ha suonato e continua a suonare, ma è anche solista in un coro gospel, quello della Giovane Orchestra Sicula.

Riccia (Maschere)

Riccia è il nome d'arte di Alessia Aprile, nata ad Augusta il 2 agosto 2000. È una rapper, fondatrice della crew South Side Of Sicily. Influenzata dagli Articolo 31, comincia ad amare il rap all’età di 11 anni e inizia a scrivere i suoi primi testi. Nel 2017 conosce Federica Tringali, sua beatmaker, che la sprona a pubblicare i suoi testi. Insieme mettono su uno studio di home recording. Riccia ha già un album all'attivo, La mia cultura generale, e un singolo con Jack Sapienza e Blue Birus, artisti di rilievo del panorama rap. Entra in finale in molti concorsi (Premio Mia Martini, tour music fest Rap Camp) e si esibisce in vari locali e in città della Sicilia. Nel frattempo, lavora come operaia. A Sanremo si esibirà proprio con Federica Tringali, in arte Ariesbeat. Maschere è una canzone che parla della vita di tutti giorni. «Spesso tutti quanti - spiega Alessia - indossano delle maschere per avere il consenso degli altri. Ma così uccidiamo ciò che siamo noi. Io non mi sono mai omologata, il mio messaggio è gettare via tutte queste maschere, perché non c'è niente di più bello che essere se stessi».

Spettri (BPM)

Quello degli Spettri di Canicattì è un trio electro-rock nato da un'idea del cantante del gruppo, formato da Dario Liguori (voce), Gioachino Scaglione (chitarra elettrica) e Angelo Antona (tastiera, basso, effettistica, producing ed electro drum). L'idea di minimalismo intrinseca nella struttura degli Spettri non ne limita le sonorità, che sono piene e corpose grazie al mix tra rock e musica elettronica, ed anzi ne esalta la precisione delle singole note e la sinergia dei componenti della band. I tre - due giovanissimi (i ventenni Scaglione e Antona) e un trentenne (Liguori) - si sono messi insieme in piena pandemia per potere facilmente suonare nei locali, costretti a ridurre la portata delle performance. Vengono da percorsi musicali diversi, Scaglione ha studiato blues e jazz-blues, il cantante viene dal metal, Antona si porta dietro un bagaglio che parte dal conservatorio e dallo studio della musica classica. BPM, inedito dello scorso gennaio presentato a Sanremo Rock&Trend, sta per Battiti per minuto, «un tema che si usa in musica ma anche in cardiologia», spiega Gioacchino Scaglione.

Le finali di Sanremo

I finalisti di tutta Italia saranno impegnati a Sanremo dal 6 all’11 settembre. Nei primi giorni si daranno battaglia al Teatro Ariston. Poi si trasferiranno tutti quanti per strada, davanti al teatro, per esibizioni live all'aperto. La sei-giorni si chiuderà con una finalissima a 12 per il rock e un'altra sempre a 12 per il trend. Sempre nel teatro che ospita il Festival.

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