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Raoul Bova compie 50 anni, nel suo futuro c'è Don Matteo

Dal nuoto al cinema e alla tv. L'età non ha scalfito il suo ruolo di sex symbol

Dalle piscine del nuoto alle sale dei cinema. Campione di sport ma anche di incassi. Raoul Bova, padre calabrese e mamma campana, cresciuto a Roma, incarna da trent'anni l’immagine dell’attore bello ed affascinante, che ha mosso i primi passi tra i set, diventando un volto notissimo al grande pubblico televisivo. Oggi compie 50 anni, ma l’incedere del tempo non pare aver scalfito il suo fascino.

Occhi blu e profondi, con i primi capelli bianchi che fanno capolino e quella barba ben curata che pare essere diventata per lui strumento di seduzione, Bova fa ancora innamorare. E se indubbiamente il suo fisico lo ha aiutato a farsi largo nel mondo dello spettacolo, lo si deve anche a quell’impegno costante nelle vasche del nuoto. Perché nel suo passato il nuoto non è stata una parentesi trascurabile, anzi. A 15 anni, vince il campionato giovanile nei 100 metri dorso. Una promessa dello sport non alimentata dagli agognati successi, troppe delusioni che lo spingono ad abbandonare l’attività sportiva e abbracciare quella attoriale.

Il successo arriva nel 1993 con una pellicola confezionata dai fratelli Vanzina per essere una favola moderna: quel Piccolo grande amore che finisce per sciogliere i cuori delle teenager italiane. Poi nel 1995 un ruolo importante in Palermo Milano- Solo andata di Claudio Fragasso. Tra i registi con cui lavora vi sono i più noti del panorama italiano: Gabriele Lavia (La Lupa), Pupi Avati (I cavalieri che fecero l’impresa), Ferzan Ozpetek (La finestra di fronte), Giuseppe Tornatore (Baarìa), Daniele Luchetti (La nostra via). Bova è stato l’attore perfetto per trasporre sul grande schermo le storie leggere quanto amatissime dagli adolescenti nostrani e partorite dalla penna di Federico Moccia: dapprima Scusa ma ti chiamo amore, poi Scusa ma ti voglio sposare. È tra gli attori più apprezzati della nuova generazione di registi della commedia italiana: Paolo Genovese (Immaturi, Sei mai stata sulla luna), Massimiliano Bruno (Nessuno mi può giudicare, Viva l’Italia), Fausto Brizzi (Indovina chi viene a Natale?).

Un personaggio perfetto per le fiction di casa nostra e per riempire con il suo volto le prime serate tv. Tra le produzioni più note Distretto di Polizia, Francesco, Karol-Un uomo diventato papa, Nassirya, I Medici, Ultimo. Una lunghissima sfilza di opere che ancora oggi, nelle repliche notturne o nei pigri pomeriggi d’estate, continuano a trovare il favore del grande pubblico.

Nel suo futuro, c'è da scommetterci, c'è la regia. Un paio di mesi fa Canale5 ha trasmesso Ultima gara, un docu-film dall’impronta vagamente autobiografica e che ha portato davanti alla macchina da presa campioni del nuoto come Manuel Bortuzzo, Massimiliano Rosolino, Filippo Magnini ed Emiliano Brembilla.

Un altro capitolo della storia di Raoul Bova riguarda quella che per forza di cose si è imposta per un sex symbol che non ha mancato nel riempire le prima pagine dei giornali di gossip: la sua vita privata e quella amorosa. Dapprima fidanzato con l'attrice Romina Mondello, nel 2000 ha sposato Chiara Giordano, figlia dell’avvocato matrimonialista Annamaria Bernardini De Pace, e dalla quale ha avuto due figli. Poi nel 2013 la crisi e la fine del matrimonio. Raoul si è unito in seguito alla showgirl e modella spagnola Rocìo Muñoz Morales, dalla quale ha avuto due figlie. La famiglia l’unica parentesi estranea al suo lavoro. Al momento è sul set del film di Berardo Carboni Greta e le favole vere. Presto lo vedremo su Canale5 assieme alla compagna in Giustizia per tutti e poi nella seconda stagione della fiction Buongiorno mamma.

Ma il suo futuro si chiama principalmente Don Matteo: affronterà la difficile sfida di confrontarsi con un personaggio amatissimo dal pubblico televisivo, Terence Hill. Nonostante la notizia abbia scosso i fan veterani della fiction, Terence Hill ha dichiarato che la scelta di Raoul è stata più che giusta. Bova, che interpreta un sacerdote, apparirà nel quinto episodio, per il passaggio di testimone con Don Matteo.

Una sfida che non lo spaventa. L'attore si è raccontato recentemente anche nel suo primo libro Le regole dell'acqua (Rizzoli): «Il mondo del nuoto è stato un serbatoio fantastico di lezioni di vita. Alcune le ho capite allora. Altre sono diventate più chiare col tempo». Parole da saggio. Parole da cinquantenne.

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