Ancora indagini in Sicilia. Questa volta il detective protagonista è un ex giornalista Saverio Lamanna, interpretato dall'attore palermitano Claudio Gioè. È la nuova scommessa sulla Sicilia di Rai fiction. Dopo un altro boom di ascolti con il Metodo Catalanotti del "Commissario Montalbano" con Luca Zingaretti, che nella sua ultima puntata ha totalizzato oltre 9 milioni di spettatori e il 38%, ieri sera ha debuttato in prima serata, prodotta dalla stessa Palomar, "Màkari".
Quattro puntate, a partire appunto da ieri, tratte dai gialli trapanesi di Gaetano Savatteri, giornalista e scrittore, editi da Sellerio. Gioè, è un ex brillante giornalista portavoce di un ministro a Roma che ha deciso di tornare nella sua Sicilia ma si ritrova suo malgrado a fare indagini, un detective di penna visto che ha deciso di dedicarsi alla scrittura.
Michele Soavi ha curato la regia della serie, sceneggiata da Francesco Bruni, nel cast Ester Pantano nelle vesti di Suleima, una giovane che è a pochi passi dalla laurea in architettura e che vivrà un'intensa storia con Lamanna, Antonella Attili e Agnese Amato.
"Màkari" era stata presentata nei giorni scorsi via web alla stampa dai protagonisti. "Lamanna indaga, ma non in modo convenzionale, sul territorio allo stesso tempo fa un percorso interiore. Le sue sono indagini quasi ideologiche, socio culturali. Mi somiglia molto - racconta Gioè - è un uomo che torna a vivere a Palermo dopo tanti anni, proprio come me. Forse, questo - prosegue l'attore - ha fatto sì che ci mettessi un po' una punta di emotività in più. Impietoso, cinico, contro l'immagine di una sicilianità ormai fin troppo inflazionata piena di stereotipi. Una Sicilia contemporanea che vuole affrancarsi anche da certi luoghi comuni, che andrebbero aggiornati. Ha un atteggiamento molto sciasciano - continua l'attore (che a Palermo ha fatto rientro un'anno e mezzo fa dopo aver studiato e vissuto tutta la sua carriera fino ad oggi a Roma, ndr). Lamanna ha bisogno di immergersi nella realtà, nella Sicilia Contemporanea".
Eccola dunque la nuova scommessa della Palomar di Carlo Degli Esposti che dopo Montalbano: "Il mal di Sicilia ci riserva sempre sorprese - dice - la letteratura siciliana è sempre stata un punto di partenza. Quando ho letto i romanzi di Gaetano, non ho avuto dubbi, che quel personaggio potesse essere un personaggio televisivo. Lo trovo estremamente moderno. La Sicilia ha tanta qualità letteraria, senza di quella non ci sarebbe nessuna fiction di successo. Inoltre credo che la Sicilia raccolga in sé tutta la profondità dell'essere italiano".
Il Volo, interpreti della sigla della fiction, composta da Ignazio Boschetto: "La sigla parla di una Sicilia raccontata da un venticinquenne - racconta - parla di amore, di una terra di anime e santi". Dopo essere stato licenziato, Lamanna torna nella sua terra, incontrando vecchi amici, come Peppe Piccionello (Domenico Centamore), personaggio eccentrico e sui generis, sempre in pantaloncini e infradito, ma dotato di grande intelligenza.
E Lamanna finisce, poi, per innamorarsi di una giovane laureanda Suleima. Un trio improvvisato di investigatori con un fiuto acuto e creativo. Circa cinque mesi di riprese, in piena pandemia, dall'8 agosto a dicembre. Savatteri dice che i suoi gialli sono solo d'ispirazione: "Io non ho voluto aggiungere nulla alla serie. Mi piace però pensare che finalmente si veicoli l'immagine di una Sicilia differente. Quella di siciliani a cui non per forza, piacciono i cannoli, quella di una Sicilia dolce amara, dove accanto all'immobilismo, c'è tanta forza dinamica".
Nel corso delle quattro puntate Saverio Lamanna si trasforma in un vero e proprio detective, altra caratteristica della sua personalità. Lamanna infatti ha una propensione per risolvere casi complicati ed omicidi caratterizzati da morti violente. I titoli dei quattro romanzi sono: I colpevoli sono matti, La regola dello svantaggio, É solo un gioco e La fabbrica delle stelle. Per la seconda serie nessuno si sbilancia neanche Maria Pia ammirati direttrice di Rai Fiction che ripete quanto detto da Carlo degli Esposti: "aspettiamo di vedere la reazione del pubblico". Anche Ammirati dice: "Di certo non faremo fatica ad affezionarci a Lamanna, ci darà tanti elementi per fidelizzarci". Ma Claudio Gioè cosa farà prossimamente? "Non ho programmi, spero di tornare a teatro. Ero in scena al Teatro Biondo di Palermo, quando lo scorso marzo si chiuse tutto adesso cercano di riaprire il prossimo 27, cosa che vedo complicata, perché nel teatro occorre programmazione e poi e tutto di nuovo complicato".
Persone:
16 Commenti
Enrico
16/03/2021 10:04
Bello vedere tanti attori palermitani. Oltre a Gioè mi ha fatto piacere vedere Sergio Vespertino e Ludovico Caldarera nel ruolo del barbone accusato dell'omicidio del bambino. Ludovico sta facendo un'ottima carriera, ha pure preso parte al film La Grande Bellezza, di Sorrentino, film premio Oscar. Notevole anche la citazione del cavallo di battaglia di Gigi Burruano: "L'albero a cui tendevi la pargoletta mano non era il verde melograno...ecc...ecc...."
Thore
16/03/2021 11:52
Bei paesaggi, buona sceneggiatura e fotografia, ma poca realtà e troppa fiction nelle singole situazioni, come per esempio, da un fitto bosco verde all’improvviso si trovano in un campo arido, la ragazza viene conquistata con un paio di small talks banali, ma poi sembra che abitino tutti in ville in campagna, avrei preferito un po più vita reale.
Otello Celletti
16/03/2021 12:21
Tra i "nostri" non dimentichiamo Filippo Luna, il vice questore. Comunque, bel prodotto. Che ha fatto molti più spettatori dell'Isola dei Famosi, già questo me lo fa amare.
Nico
16/03/2021 12:38
Comunque, capisco la volontà di rendere tutto più esotico, ma si è sempre chiamata Macari, non Makari
Pietro
16/03/2021 13:00
Ma le bellissime spiagge che conosco, dov’erano? A parte Scopello ho visto nulla di bello. Non paragoniamolo lontanamente a Montalbano! Anche a me ha fatto piacere vedere attori siciliani ... ma le storie sono banali, Camilleri era un’altra cosa. Vediamo nel proseguo ...
La Barbera Filippo Maria
16/03/2021 13:05
Ottimi attori e ottimi paesaggi anche se un po ignorati.Poca realta' e troppa italianita'.Mi sarei aspettato un po di Montalbanita' nel linguaggio.
Tiberio
16/03/2021 13:52
Mi scusi La Barbera Filippo Maria, che significa "troppa italianità"?
Teresa Ierardi
16/03/2021 15:22
Io soffro un po' l onnipresenza del personaggio della giovane cameriera che ha storia con Saverio..non mi sembra che apporti nulla di indispensabile e che ,al contrario,sottragga tempo allo spasso del rapporto tra Saverio e piccionello che nel libro è centrale.. rallenta il passo inutilmente
filippo maria la barbera
16/03/2021 21:46
Troppa italianità per me significa che poteva essere girato in qualunque posto in Italia. Non mettendo in risalto le spiagge e tra l'altro l'unica che si è vista era una pietraia.
IO
16/03/2021 14:15
bellissimi paesaggi, storia qualunque, poca realtà, solo Gioe bravissimo.... sceneggiatura pessima
Sebastiano
16/03/2021 14:38
Mi focalizzo sulla lingua: bene che la cadenza siciliana sia quella vera e non quella "cinematografica" ridicola e posticcia male che i vari personaggi abbiano ognuno la cadenza di una provincia diversa. Ovviamente sono sfumature che cogliamo solo noi siciliani, però un po' stonano.
Guido
16/03/2021 15:17
Signor Nico, Ma'kari e' il nome dato dagli Arabi alla località durante l'occupazione nel medioevo.
PINUZZU
16/03/2021 15:40
Mi è piaciuto. Avevo capito che il barbone accusato dell'omicidio sarebbe risultato innocente. Ma non mi aspettavo che fosse addirittura il fratello RITROVATO del commissario. troppo fiabesco!!!
Gabriele
16/03/2021 16:00
Purtroppo la sceneggiatura è abbastanza scarsa, si salva solo la location anche se non si comprende la scelta del regista (almeno per la prima puntata, speriamo bene per le seguenti) la scelta delle inquadrature sulle mediocri spiagge di Bonagia e Valderice, invece delle stupende (e giustamente famosissime) spiagge di S.Vito Lo Capo, Scopello (Guidaloca) e delle calette dello Zingaro. Molte perplessità......
mario
16/03/2021 16:29
BELLISSIMI POSTI MA MONTALBANO E' UN'ALTRA COSA.
renzo
16/03/2021 16:31
Troppo freddo! Da rivedere nelle calde serate d'estate.
mazarese
16/03/2021 16:44
Posti stupendi che necessitano della giusta pubblicità piuttosto che i film di mafia. Trapani è splendida.
vito
16/03/2021 19:02
Il nostro territorio è ricco di quello che più bello può offrire la natura. Purtroppo tutti conosciamo bene che siamo privi di tutto. Non esistono mezzi di comunicazione come ferrovie e quant'altro, capace di attrarre un turismo per come si deve. Selinunte, acque termali, percorsi naturalistici, riserve, mare splendido e quant'altro. Purtroppo il turismo richiede infrastrutture ferroviarie veloci moderni, quello che in questa parte della Sicilia occidentale mancano da sempre. Il turista arriva a Palermo e solo una minima percentuale si sposta nella nostra Sicilia occidentale per una mancanza appunto di o meglio di una ferrovia moderna e veloce. Mi spiace ma purtroppo è così.
Lillo
17/03/2021 01:34
Bello vedere quei posti. Ma il film è proprio una soap di terza categoria.
ANTONINO
17/03/2021 17:48
Certamente vedere la nostra SICILIA sul piccolo schermo,è sempre una cosa eccezionale.I protagonisti sono tutti in grado di offrire un ottimo lavoro che sicuramente piacerà ai telespettatori e non solo siciliani.