Venerdì 22 Novembre 2024

Rambo V, Sylvester Stallone star a Cannes: il red carpet di uno degli attori più attesi sulla Croisette

Sylvester Stallone
Nel 1974 ha sposato l’attrice Sasha Czack dalla quale ha avuto due figli
Il 13 luglio 2012 è stato trovato morto suo figlio Sage Stallone; aveva 36 anni
Il suo nome è presente tra le celebrità della nota Hollywood Walk of Fame di Los Angeles dal 14 giugno 1984
Nel giugno 1985 conosce la modella e attrice danese Brigitte Nielsen
Ha avuto un flirt anche con Naomi Campbell
Il 26 agosto 2012 muore la sorellastra Toni-Ann Filiti
E’ padre anche di tre figlie: Sophie Rose (1996), Sistine Rose (1998) e Scarlet Rose (2002)
Il 17 maggio 1997 si è risposato con Jennifer Flavin
Stallone ha origini italiane, precisamente di Gioia del Colle (in provincia di Bari)

Una delle personalità più attese sulla Croisette è quella di Sylvester Stallone, al Festival di Cannes per promuovere 'Rambo V - Last Blood’. Il film, ultimo capitolo della saga, uscirà nei cinema il 20 settembre. Il primo film della serie, 'Rambo' (1982), fu diretto da Ted Kotcheff e tratto dal romanzo 'First Blood’di David Morrell. La pellicola parla dell’eroe di guerra John Rambo il quale, giunto in una cittadina alla ricerca di un ex commilitone del Vietnam, viene arrestato per vagabondaggio da un arrogante sceriffo. Ribellatosi alla sua brutalità, Rambo fugge sulle montagne e viene braccato dai poliziotti, ma la sua perfetta preparazione militare gli consente di tenere in scacco oltre duecento uomini della Guardia Nazionale. Il film guadagnò 47.212.904 dollari negli Stati Uniti e 125.212.904 dollari a livello globale, a fronte di un budget di circa 15 milioni. Il secondo film della saga fu 'Rambo 2 - La vendetta' (1985) di George Pan Cosmatos che ottenne la candidatura al premio Oscar per il miglior montaggio sonoro. Questo sequel vede Rambo ottenere la libertà dai lavori forzati in cambio del suo aiuto per liberare i prigionieri americani in Vietnam. Nonostante sia la pellicola della saga che ha incassato di più, questo secondo titolo fu molto criticato per la violenza (la battuta che girava era: "120 minuti di film, 220 morti"), il machismo, il bellicismo e la maniera rozza e stereotipata, velatamente razzista, con cui venivano presentati i vietnamiti e i sovietici: il film ottenne anche quattro Razzie Awards per il peggior film, peggior attore protagonista, peggior sceneggiatura e peggior canzone originale.

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