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L'ondata di maltempo preoccupa soprattutto la Sicilia orientale

Sicilia divisa in due per il maltempo. La Protezione civile regionale ha diramato per oggi, fino a mezzanotte, l’allerta gialla per la parte occidentale dell’Isola con la possibilità di un lento miglioramento mentre l’avviso arancione con il serio rischio di frane, alluvioni e esondazioni è previsto per le province di Messina, Catania, Ragusa e Siracusa. In queste ultime zone le condizioni meteo potrebbero infatti diventare critiche nel corso della giornata: secondo il bollettino si potrebbe verificare «il persistere di precipitazioni da sparse a diffuse, anche di carattere di rovescio o temporale. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, attività elettrica e forti raffiche di vento. Si prevedono inoltre, venti da forti a burrasca a prevalente componente settentrionale o orientale, mareggiate lungo le coste esposte».

Ancora più dettagliate le informazioni fornite dai meteorologi di 3Bmeteo che avvisano di fare attenzione alle forti piogge che potrebbe cadere nel Catanese con accumuli anche oltre i 100 millimetri «situazione che sarà aggravata da forti venti e mareggiate con onde fino a 4-5 metri che potranno fare da tappo alla foce dei fiumi» sul versante jonico. Le temperature sono in calo, con le massime tra 11 e 18 gradi: la città dove è stata registrata la più alta concentrazione di acqua è stata Pozzallo con 96 millimetri. Oggi il problema principale in provincia di Ragusa dovrebbe essere il vento: Ragusa, Modica, Scicli, Pachino e Ispica potrebbero essere spazzate da folate attorno ai 100 chilometri orari, soprattutto tra l’ora di pranzo e il pomeriggio.

Ieri a causare i problemi maggiori è stata l’acqua con un vero e proprio fiume che ha portato via tutto a Marina di Ragusa e con gravi disagi alle abitazioni provocato dal torrente di fango e detriti che si è creato nella cavuzza di San Guglielmo a Scicli: sempre a Ragusa, in Prefettura, è stata attivata l’unità operativa di monitoraggio con quattro squadre di Protezione civile pronte a intervenire oltre al personale della polizia municipale e dei vigili del fuoco e a diversi gruppi di volontari. A Canicattì, Santa Croce Camerina e a Chiaramonte Gulfi le scuole sono state chiuse per precauzione, lo stesso è accaduto ad Acireale – che ha confermato anche per domani la misura – Agrigento, Aragona e Favara anche se l’interdizione ha riguardato pure le ville e i giardini pubblici, i parchi gioco, gli impianti sportivi all’aperto e i due cimiteri.

Il sindaco di Agrigento, Franco Miccichè, ha sconsigliato, in caso di precipitazioni intense, il transito veicolare e pedonale al Villaggio Mosè, San Leone, Fiume Naro, Fiume Ipsas, Fiume Drago ma anche alcune amministrazioni, come quelle di Catania e Canicattì, hanno avvertito la cittadinanza in anticipo predicando «prudenza negli spostamenti a piedi e con l’auto, evitare i sottopassi e non utilizzare mezzi a due ruote; abbandonare per tempo le abitazioni precarie soprattutto se ubicate a ridosso degli alvei di fiumi o torrenti; non sostare in prossimità di aree che potrebbero dare origine a colate rapide di fango e crolli di blocchi rocciosi».

Nella provincia etnea sono stati 18 gli interventi dei vigili del fuoco, mentre a Palermo si sono verificati allagamenti e due persone sono rimaste ferite dopo che un Suv si è andato a schiantare per l’asfalto bagnato e scivoloso sul guardrail della circonvallazione, all’altezza di via Belgio, in direzione Trapani. Momenti di tensione a Lipari per una frana in località Schiccione: alcuni massi sono piovuti su una strada ma, per fortuna, in quell’istante non transitavano auto nella zona di Pianoconte e i vigili del fuoco hanno potuto liberare la carreggiata. Nella frazione di Lami è ancora allarme per il pericolo che il costone possa piombare su alcune villette: gi abitanti hanno chiesto che vengano eseguiti tutti gli accertamenti geologici alla luce della tragedia che ha colpito Ischia. A Licata alcuni scantinati nel quartiere Fondachello-Playa si sono allagati, così come è stato difficile attraversare alcune strade dove si sono formate enormi pozzanghere: la Protezione Civile ha attivata una sala operativa per monitorare eventuali segnalazioni da parte dei cittadini.

Intanto, il governo regionale, guidato da Renato Schifani, ha esteso ad altri sei Comuni lo stato di crisi e di emergenza, già dichiarato lo scorso 24 ottobre per numerose zone dell’Isola, approvato in seguito ai danni che il maltempo aveva arrecato tra la fine di settembre e i primi di ottobre. La giunta, su proposta di Salvo Cocina a capo del dipartimento della Protezione civile, ha esteso il provvedimento per sei mesi anche ai paesi di Vita, Calatafimi Segesta e Salemi nel Trapanese; Vittoria nel Ragusano e Caltabellotta e Montevago nell’Agrigentino.

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