Abbraccio collettivo al mondo della sanità, per la prima volta in sfilata, durante la Festa della Repubblica tornata dopo le restrizioni del biennio di pandemia, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Applausi e ringraziamenti hanno commosso medici ed infermieri al loro debutto nella parata del 2 giugno a fianco dei sindaci e delle massime autorità civili e militari. L’Italia omaggia così i professionisti che hanno combattuto in trincea, e (nei primi mesi) quasi disarmati, contro il Covid. «Insieme a difesa della Pace» lo slogan scelto per la parata ai Fori Imperiali di Roma. A sfilare con gli occhi sgranati per l’emozione, c'erano anche i camici bianchi tornati a casa con le tasche colme dei ringraziamenti ricevuti dalla folla.
«Vedere come i cittadini spontaneamente ci hanno ringraziato e applaudito è stata per noi la restituzione di tutti i nostri sacrifici», ha detto Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione degli ordini degli infermieri (Fnopi). «Il presidente della Repubblica - ha ricordato - ci ha rivolto uno sguardo ricco di attenzione, vicinanza, riconoscenza e affetto. Uno sguardo che resterà impresso nella nostra memoria». Medici e infermieri hanno sfilato insieme alle forze armate. «Anche noi - ricorda la presidente Fnopi - abbiamo combattuto una guerra contro un nemico sconosciuto e invisibile, tra l’altro senza armi. Non ci siamo risparmiati». Partecipare alla Festa della Repubblica «è stata una piacevole sorpresa che il nostro ministero ci ha fatto insieme al governo. Per noi infermieri - ha concluso Mangiacavalli - è stato particolarmente significativo perchèésiamo stati in prima linea fin dal primo giorno. Oggi gli applausi dei nostri cittadini lungo il percorso ci hanno testimoniato quanto abbiamo fatto per loro e quanto siamo stati importanti». Commozione e «un nodo alla gola» anche per Filippo Anelli presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo). «Da parte dei cittadini - ha spiegato all’Agi - c'è stato un affetto che ci ha commossi, tantissima gente ringraziava. Credo che la soddisfazione maggiore da parte dei medici sia proprio questo afflato da parte dei cittadini, questo senso di gratitudine perché ci siamo spesi durante questa drammatica pandemia. E’ stata un’emozione molto forte, un nodo alla gola». Il rappresentante dei medici, poi, ha lanciato un messaggio anche alla politica. «Credo che se finalmente si è presa consapevolezza del ruolo strategico della salute - ha spiegato Anelli - ora il governo e i partiti devono fare qualcosa di più. Devono puntare sui professionisti, ed è quello che ci aspettiamo, per dare maggiore dignità al nostro lavoro. Occorre soprattutto un numero di addetti alla sanità - ha concluso - che sia sufficiente per dare quelle risposte che la gente si attende ogni giorno».
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